Il convegno “La scomparsa: un’attesa senza tempo” ha aperto in Abruzzo uno spaccato sulle identità italiane perse nel mondo o nel nulla. Organizzato dall’associazione Penelope, l’evento riunirà sindaci, prefetti, magistrati,avvocati, giornalisti “per sensibilizzare le comunità sui numeri degli scomparsi-spiega la presidente di Penelope Abruzzo Alessia Natali- e vedere cosa è possibile fare per migliorare nella ricerca e nella prevenzione”.
In Abruzzo le persone di cui si sono perse le tracce sono 500 dal 1974 ad oggi. Dall’inizio del 2022 si registrano 157 scomparsi, di cui solo 88 ritrovati. La provincia di Teramo detiene il primato delle denunce con 44 sporte negli ultimi 7 mesi di cui 26 hanno avuto un felice epilogo. Segue Pescara con 42 casi e 18 persone ritrovate. Nel 2022 a Chieti non si ha notizia di 14 individui mentre 27 sono stati rintracciaie. A L'Aquila gli esposti sono finora 34, 18 denunciati sono però tornati a casa.
La mappa degli abruzzesi cercati invano da anni racchiude enigmi e dolore. Questi, alcuni dei casi più misteriosi. Luca Spoto, studente universitario di Francavilla al Mare domiciliato a Roma per gli studi universitari, il primo aprile del 2014 uscì dalla sua abitazione per recarsi in facoltà, lasciando in camera da letto documenti, cellulare, e due lettere di addio indirizzata alla famiglia. Aveva 22 anni, dopo vane ricerche, i genitori hanno chiesto ed ottenuto la dichiarazione della morte presunta nel 2020. Di Silvana Pica, traduttrice 57enne scomparsa a Pescara il 17 gennaio 2012, il mare ha restituito la borsetta 3 mesi dopo. I familiari non hanno mai creduto all’ipotesi del suicidio o dell’allontanamento volontario della donna che, prima di far perdere le sue tracce, aveva chiesto ospitalità all’ex suocera dicendosi spaventata.
Di Giovina Mariano non si hanno notizie dall’8 marzo del 2017: era una donna di 61 anni, riservata, che aveva contatti solo con la i familiari.
Fine misteriosa a chilometri di distanza, anche per Alessio Gaspari, terzo ufficiia ortonese di cui si è persa ogni traccia su una nave da crociera in rada in Danimarca il 21 gennaio 2021 . In un tempo più remoto, resta fitto il mistero sulla fine dell’economista pescarese Federico Caffè, uscito di casa all’alba del 15 aprile del 1987 a Roma e dissoltosinel nulla. Suicidio, omicidio dal movente ideologico, isolamento in un monastero, le ipotesi avanzate per anni fino alla dichiarazione di morte presunta nel 1998.