L'Aquila, super cavo in fibra ottica in centro storico: è il primo al mondo

L'Aquila, super cavo in fibra ottica in centro storico: è il primo al mondo
di Stefano Dascoli
Giovedì 6 Giugno 2019, 16:09 - Ultimo agg. 16:21
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L'AQUILA - Un super cavo, capace di garantire velocità altissime a, al contempo, di occupare un volume minimo. E’ stato prodotto in via sperimentale per la prima volta al mondo dalla giapponese Sumitomo, appositamente per il laboratorio di ottica e fotonica inaugurato ieri nelle viscere dello splendido palazzo Camponeschi, sede del rettorato universitario in pieno centro. La nuova tecnologia, chiamata multi core, è stata dispiegata nel cuore della città in un anello di circa sei chilometri, quasi tutto ispezionabile grazie al tunnel dei sottoservizi. Si tratta dell’ennesimo tassello di un disegno ampio che sta velocemente trasformando L’Aquila in un luogo unico nel suo genere in Europa e nel Mondo, una città-laboratorio in cui sperimentare collaborazioni internazionali e tecnologie di assoluta avanguardia.

Oggi cerimonia di inaugurazione a cui hanno preso parte i vertici dell’Università (la rettrice Inverardi e il direttore Di Benedetto), le istituzioni locali (il sindaco Biondi e l’assessore Aquilio, il presidente della Regione Marsilio), il governo (il sottosegretario Vacca) e una folta delegazione giapponese: l’ambasciatore in Italia Keiichi Katakami e il Managing Executive Officer di Sumitomo Electric Industries, Toshiaki Kakii. La Inverardi ha parlato del raggiungimento di un obiettivo che l’Ateneo stava perseguendo da dieci anni.
 


«L’iniziativa – ha spiegato - parte dal finanziamento del progetto di ricerca “Incipit”, grazie alla prima tranche dei fondi per lo sviluppo economico post terremoto, nel 2012. C’è stata la lungimiranza di voler investire su un progetto di ricerca che non era di così immediato utilizzo e che ora dà risultati concreti». L’idea, ora realtà, era costruire un’infrastruttura sotterranea, appoggiata in parte ai sottoservizi, per ospitare fibre ottiche di nuova generazione. Uno strumento per la pubblica amministrazione come uso interno, ma anche aperto alla ricerca e alla sperimentazione, in grado di catalizzare interessi internazionali. Obiettivo raggiunto che ha spinto il sindaco a parlare di una città «che non ha eguali a livello internazionale».

L’ambasciatore Katakami ha sottolineato l’importanza del’accordo e della partnership con l’Ateneo, non senza aver espresso prima «sentite condoglianze» alle persone che hanno sofferto per il disastro del sisma: «Il Giappone conosce meglio di chiunque altro le difficoltà di queste tragedie. Sebbene qui all’Aquila si vedano ancora le cicatrici lasciate, si tocca con mano il tenace sforzo profuso per la rinascita. Credo che la collaborazione per una così avanzata tecnologia ha un importante significato nella crescita degli scambi tra i due Paesi».

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