Caro gasolio, pescatori fermi altri sette giorni: «Pronti ad andare in Regione». Ma una barca esce in mare

L'armatore Giovanni Massi. Caro gasolio, pescatori fermi altri sette giorni: «Pronti ad andare in Regione»
L'armatore Giovanni Massi. Caro gasolio, pescatori fermi altri sette giorni: «Pronti ad andare in Regione»
Martedì 15 Marzo 2022, 09:06 - Ultimo agg. 09:07
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Il fermo della marineria giuliese, come anche di tutte le marinerie del centro sud, continua. La conferma è arrivata da domenica sera quando tutti i pescatori abruzzesi hanno deciso di proseguire un’altra settimana di agitazione, anche perché i problemi non sono risolti. Polemiche a Giulianova per una sola imbarcazione che pratica la pesca a strascico e che ha deciso di prendere il largo contrariamente a quanto ha fatto anche la marineria pescarese rimasta ugualmente contrariata dalla decisione dell’armatore giuliese.

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L’USCITA CLANDESTINA La barca è partita alle 8,10 di ieri mattina e quindi in orario insolito in quanto solitamente si parte alle 23 di domenica sera e comunque in serata non era ancora tornata in porto con il suo pescato. Vedremo che cosa accadrà oggi. «Questa mattina - rivela l’armatore giuliese Giovanni Massi, titolare con il padre ed il fratello dell’imbarcazione “Il faro” - saremo a Pescara per decidere con i colleghi di quella città quali richieste avanzare nell’incontro che avremo giovedì alla Regione sperando che almeno possa venirci incontro su alcune delle criticità a cominciare dai problemi che derivano dal prezzo del gasolio che stranamente, non solo non cala ma continua a salire e questo mette in ginocchio tutti. C’è bisogno di un’azione incisiva e unitaria e noi giuliesi siamo pronti». Tra l’altro sembra ci sia un ripensamento per quanto riguarda le marinerie da San Benedetto a Trieste. «È vero - continua Massi - perché ieri sono tornare in mare, ma i malumori e le divisioni sono stati tanti che questa mattina anche loro si riuniranno in assemblea e, da quello che si è appreso, torneranno tutte a fermarsi».

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I MUTUI  «Noi tutti abbiamo mutui, finanziamenti e altri debiti da pagare - continua l’armatore giuliese - ma se si deve fare una battaglia dobbiamo mettere da parte le nostre esigenze e metterci a servizio dell’intera categoria in lotta». Al centro, il caro-gasolio. In un mese e mezzo il pieno di un peschereccio — sottolineano i pescatori — è passato da 700 a quasi 1.200 euro, per un incremento del 70%, con il gasolio a 1,30 euro al litro contro gli 86 centesimi di una settimana fa e i 30-35 centesimi dello scorso anno. Secondo Coldiretti Impresapesca, il prezzo medio del gasolio per la pesca è raddoppiato (+90%) rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite e favorendo le importazioni di pesce straniero. 

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