A uccidere l’orefice Giuseppe “Peppe” Marini è stata una tromboembolia polmonare. È emerso dall’autopsia che si è tenuta ieri mattina ed è stata svolta dal medico legale Davide Girolami. All’esame erano presenti anche il perito di famiglia e dell’uomo che lo ha investito. Adesso si attendono ulteriori analisi microscopiche, istologiche e tossicologiche per scoprire se la sua morte è legata alle ferite riportate dall’investimento di un pirata della strada o alle dimissioni dall’ospedale di Atri per la clinica Sant’Agnese di Pineto, dove poche ore prima della morte era stato trasferito per iniziare la riabilitazione. Sulla vicenda sono stati aperti due fascicoli. Il primo riguarda il conducente del furgone bianco che lo ha investito, su cui già gravano le accuse per omissione di soccorso e lesioni gravissime, posizione che nelle prossime ore potrebbe aggravarsi. Il secondo la morte in prossimità delle dimissioni: sono state acquisite già tutte le cartelle cliniche. Titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore Francesca Zani.
L’incidente è avvenuto la mattina del 27 luglio, intorno alle 8:30, sulla statale 150, all’altezza del cimitero di Roseto.