Micol Olivieri con la figlia Arya alla mostra sull'Egitto: «Non lamentiamoci di TikTok, noi genitori dobbiamo stimolare la loro intelligenza»

L'ex attrice ha dedicato nelle sue Instagram stories un messaggio a tutte le mamme

Micol Olivieri con la figlia Arya alla mostra sull'Egitto: «Non lamentiamoci di TikTok, noi genitori dobbiamo stimolare la loro intelligenza»
Micol Olivieri con la figlia Arya alla mostra sull'Egitto: «Non lamentiamoci di TikTok, noi genitori dobbiamo stimolare la loro intelligenza»
di Cristina Siciliano
Domenica 10 Marzo 2024, 17:00
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È stata per anni una delle protagoniste della serie televisiva I Cesaroni, andata in onda fino al 2014 su Canale5. Micol Olivieri ha conosciuto la gioia di essere mamma due volte, la prima nel 2014 con la nascita della primogenita Arya e tre anni dopo con l'arrivo di Samuel, nati dal matrimonio con il calciatore Christian Massella. E proprio nelle ultime ore l'ex attrice ha scelto di lanciare un messaggio alle mamme. «Dovete spronare l'intelligenza dei vostri figli», ha sottolineato l'ex attrice. 

«I bambini con Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) spesso hanno un quoziente intellettivo in fascia medio altra.

Arya ha 110 di Ql - ha sottolineato Micol Olivieri nelle sue Instagram stories -. Il mio obiettivo è stimolarla a capire quanto vale. Questo lo voglio sottolineare a tutti quei genitori che si rifiutano di aiutare i loro figli perché credono abbiano qualcosa in meno degli altri. Svegliatevi».

L'ex attrice ha aggiunto: «È verissimo che trovare delle cose educative da far fare ai propri figli è difficile ma in questo centro commerciale a Roma hanno aperto una zona nuova che si chiama The Wow. La mostra sull'Egitto è poco sponsorizzata ma è fatta davvero bene ed è molto adatta ai bambini. Io non voglio fare la morale a nessuno ma i ragazzini di oggi devono essere stimolati». 

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«Non ci lamentiamo se questa generazione passa troppo tempo su Tiktok perché molti non stanno facendo nulla per stimolarli ad essere qualcosa di vero - ha concluso Micol - Loro sono bambini intelligentissimi che hanno bisogno di una spinta, punto. Dobbiamo essere noi i primi a metterci in gioco, dobbiamo dedicare loro del tempo portandoli alle mostre».

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