Stalking alla sorella per l'eredità della casa: sputi e insulti, 46enne a giudizio

Il Tribunale di Teramo
Il Tribunale di Teramo
di Alessandro Misson
Sabato 24 Settembre 2022, 08:47
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Fino a che punto può spingersi un fratello verso una sorella se di mezzo c'è un'eredità, una madre malata e un problema come la droga? Un processo penale appena iniziato potrebbe rappresentare un trattato sui confronti disumani tra fratelli, dove perdono tutti al di là di qualsiasi sentenza. I fatti: la scorsa settimana è iniziato il processo ad un 46enne teramano con problemi di tossicodipendenza difeso dall'avvocato Barbara Castiglione. È accusato di stalking nei confronti della sorella di 43 anni e del suo compagno di 35, genitori di due bambini, rappresentati dall'avvocato Monica Passamonti. Fino al momento della denuncia, marzo 2019, hanno convissuto in un villino lungo un viale a ridosso del centro di Teramo. Un'abitazione di pregio, suddivisa in due appartamenti indipendenti: il fratello al primo piano con l'anziana madre malata, la sorella col compagno e i figli al piano terra.


L'anziana inizia a non essere più padrona dei suoi soldi, che si sospetta finiscano al figlio e poi in eroina. La figlia decide di prendere in casa la madre, anche per proteggerla dal fratello. Lì iniziano i dispetti, divenuti minacce, danni e persecuzioni dopo la morte della madre.

Tutto è iniziato con rumori e battimenti sul pavimento, giorno e notte, per infastidire la famiglia di sotto. Poi le contestazioni condominiali con delle lettere. Seguono insulti, sputi, l'antenna rotta sul tetto, i cavi dell'energia tranciati, l'urina sul portone. Il 46enne arriva a gettare fazzoletti intrisi di sangue in giardino, facendoli prima sgocciolare sul pianerottolo dal balcone. L'escalation si compie con una roulotte che il fratello parcheggia sul piazzale del villino, bloccando le finestre delle camere da letto della sorella. Che alla fine denuncia tutto, ma si arrende: è costretta a svendere la sua casa di proprietà per andarsene in affitto. Ma nessuno può comprarla, visto che ogni volta che si presenta l'agente immobiliare con un acquirente, spunta il fratello e inizia la sceneggiata per far scappare via i potenziali compratori. Il perché di questa persecuzione familiare potrebbe emergere nella prossima udienza di febbraio: forse il fratello non ha accettato il fatto che la madre non gli abbia mai intestato l'appartamento, concedendogli solo il diritto di abitarci. Un modo per proteggere sia la famiglia della figlia che il futuro dello stesso figlio, alle prese con i problemi della droga.

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