Addio «Autoservizi irpini», l'Air cambia nome e logo per diventare regionale

Addio «Autoservizi irpini», l'Air cambia nome e logo per diventare regionale
di Alessandro Calabrese
Mercoledì 2 Marzo 2022, 07:48
4 Minuti di Lettura

Da Autoservizi Irpini ad Azienda regionale trasporti. L'Air cambia nome, logo e look e presenta, attraverso i canali social, il suo nuovo brand che, se da un lato la proietta verso un orizzonte pienamente campano, dall'altro innesca non poche preoccupazioni in provincia di Avellino, da sempre sede operativa e legale della società partecipata di Palazzo Santa Lucia.


Il timore è quello di perdere un asset considerato a tutti gli effetti irpino ma che ora si muove sempre più verso un quasi naturale orientamento verso il capoluogo partenopeo. «Da settembre - ha dichiarato l'amministratore unico, Anthony Acconcia - è partito un processo di rinnovamento che passo dopo passo sta accompagnando l'azienda nel futuro del Tpl.

Ci apprestiamo a diventare il principale player del trasporto su gomma in Campania e tra i primi cinque in Italia. La nuova brand identity è il primo passo del nuovo corso di Air Campania. Ma la sfida è sui servizi e dobbiamo continuare ad alzare il livello della qualità». L'operazione si concretizza in vista della fusione con Eav, che come previsto dall'atto di indirizzo della Regione porterà alla nascita di una impresa regionale ad integrazione verticale. E così, fanno sapere dalla stessa struttura aziendale, la società del trasporto pubblico locale sveste i panni di azienda provinciale (Air Mobilità) preparandosi a diventare leader per la gestione dei servizi di trasporto su gomma su scala regionale, con il nome di Air Campania.


Molto critico sull'evoluzione della nuova configurazione è il consigliere regionale irpino del M5S, Vincenzo Ciampi, che conferma tutte le sue perplessità della vigilia esternate alla presentazione del progetto: «Non ho mai visto di buon occhio questa operazione, tanto è vero che in Commissione Trasporti votai contro. La scelta di fare un'azienda unica mettendo insieme società che stanno bene, sono efficienti, e producono utile, come l'Autoservizi Irpini, con altre decotte o addirittura già fallite come la Clp di Caserta o la salernitana Buonotourist srl non ha senso. Senza dimenticare l'Eav che la Regione Campania sostiene da anni. Questa fusione può andare bene a Napoli ma non all'Irpinia. Anche se, a quanto pare, sembrano tutti d'accordo, sindacati compresi».

Non la pensano così ai piani alti dell'Air, ovviamente, che evidenzia tutte le novità che costituiscono un miglioramento per la società del Tpl. In primis, l'ampliamento del raggio d'azione, che da settembre percorre il doppio dei chilometri (oltre 23 milioni l'anno), coprendo l'intero territorio regionale con una flotta raddoppiata (540 vetture). Il logo, realizzato dalla società IoMedia, poi, viene definito «moderno, pulito e lineare e richiama il simbolo delle indicazioni delle corse di andata e ritorno (A/R), con il colore rosso e l'inclinazione a riprendere la fascia trasversale dello stemma della Regione» mentre «la scelta del nuovo marchio è il frutto di una partecipazione condivisa tra la governance e i dipendenti, ulteriore segnale di apertura e di rinnovamento». Di conseguenza, saranno ridisegnate le divise destinate agli 890 operatori d'esercizio in forza all'azienda. E dalla prossima settimana sarà possibile vedere su strada alcuni bus con la nuova livrea. Tutto ciò non convince il consigliere regionale pentastellato che attacca: «Mantenere queste premesse significa dover vincere i bandi europei per poter conservare il servizio sulle tratte d'interesse e non è certo scontato. Inoltre non sono chiari i contorni di questa fusione e qual è il vero obiettivo: diventare un'azienda regionale o salvare qualcuno? Con queste premesse non si va lontano e penso anche che la sede legale della società resti ad Avellino ancora per poco. È evidente che si punta a tutt'altro. Mentre si mettono insieme società con grandi passivi finanziari a quelle in attivo, a scapito di queste ultime che possono vantare conti in regola e gestioni sane».

Ciampi, infine, esprime la sua contrarietà anche su un altro passaggio concomitante a questa trasformazione, riguardante una modifica della legge regionale in materia. «In Commissione Trasporti - spiega - il presidente Cascone ha proposto di aggiornare la norma aggiungendo che in caso di gravi crisi aziendali che abbiano determinato interruzione o pericolo imminente di interruzione del servizio di Tpl su gomma, la giunta regionale sia autorizzata ad affidare il predetto servizio in via emergenziale alle società regionali di trasporto interamente partecipate. Un modo per salvaguardare altre aziende in crisi inserendole nella stessa holding ma creando palesi rischi di tenuta».
 

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