Alberi abbattuti ad Avellino
per «fare spazio» alla Metro leggera

Alberi abbattuti ad Avellino per «fare spazio» alla Metro leggera
di Flavio Coppola
Sabato 2 Aprile 2022, 07:28 - Ultimo agg. 4 Aprile, 11:03
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Un sistema di trasporto che abbatte l'inquinamento, ma anche gli alberi che incontra sul suo cammino.
La maledizione della Metro leggera continua ad impegnare severamente l'amministrazione comunale. Il Comune ha meno di tre mesi per mettere obbligatoriamente in strada i bus elettrici dell'infrastruttura. Ed ecco una nuova grana con cui misurarsi. Da est a ovest, sono circa un centinaio - secondo le stime di Piazza del Popolo - le piante e persino i grandi alberi che vanno ad interferire con i fili lungo i quali si snoda il chiacchieratissimo percorso. Nella gran parte dei casi, si stanno rendendo necessarie quelle capitozzature che, anche secondo il Piano comunale del Verde in via di definitiva approvazione, sono illegali, salvo situazioni estreme. In molti altri, anche per terreni privati o della Provincia, sta emergendo la necessità di abbattere gli alberi.

Per osservare le capitozzature già eseguite, basta fare un giro dalle parti di via Cavour.

L'intero viale è costellato da un ininterrotto filare di piante i cui rami sono stati recisi proprio perché rischiavano di toccare i fili della Metro. Lo stesso accade a via Tedesco. Ma da est a ovest della città, l'intero anello della Metro leggera ripresenta la stessa, spinosa, questione. In alcuni punti, per la presenza di alberi più maestosi, il problema è plastico: a Corso Umberto, l'enorme albero che si trova sul lato del muro dell'antico maniero supera in altezza i fili e porta i suoi grandi rami pericolosamente a ridosso dei cavi elettrici. Dal lato opposto, prima dell'accesso alla traversa che conduce a Parco Santo Spirito, accade lo stesso con due alberi attaccati ad un plinto. Rami a ridosso dei fili a via Circumvallazione e, proseguendo verso ovest, a Piazza D'Armi. Spuntano dagli alberi che invadono il marciapiede dal parcheggio del Tribunale. A via Cavour, come detto, tutti glia alberi sono stati capitozzati alla stesa altezza, mentre proseguendo in direzione Mercogliano, sulla linea dei plinti, si accavallano ai fili pure gli i pini maestosi che si innalzano all'interno del giardino della Facoltà di Enologia dell'Università Federico II.

Stessa situazione, per finire, a Corso Europa, per la presenza dei grandi rami di un albero che sporge dall'orto botanico del Museo Provinciale. Per l'amministrazione di Piazza del Popolo, che si è attivata da giorni anche interloquendo con gli altri enti e con i privati, non ci sono molte alternative. Bisogna intervenire. Ben sapendo che le drammatiche capitozzature danneggeranno gli alberi e richiederanno cicliche ed onerose manutenzioni. È sempre più scomoda, e paradossale anche dal punto di vista ambientale, l'eredità della Metropolitana leggera. Per non dover restituire ben 20 milioni di euro all'Unione Europea che ha fatto già partire la sua procedura di infrazione tutto dovrà avvenire in pochi mesi. Compresa la formazione del personale che dovrà guidare gli 11 mezzi da 10 anni fermi ai box. L'adempimento, in questo caso, tocca all'Air. E sul punto sarebbe partita una sollecitazione formale da parte degli uffici comunali.


Non c'è più un attimo da perdere. Sempre all'Air compete la nomina del direttore di esercizio, figura indispensabile per il funzionamento del servizio, ma di cui non si hanno ancora tracce. E poi c'è la sfida probabilmente più impegnativa. La riorganizzazione del sistema del trasporto pubblico in città. Dal punto di vista economico, ci sono 600.000 euro di residui degli anni passati che serviranno al Comune per la fase di avvio. Ma la Regione non finanzierà doppioni. Bus di linea e mezzi della Metro non potranno fare gli stessi percorsi. Nel primo caso, le corse che si sovrappongono sul tragitto della Metro andranno tagliate. Ma un chilometro sulla Metro costa molto di più di quanto accade con i mezzi tradizionali. Air e Comune, quindi, dovranno fare i conti anche con questa evidenza.
Per la messa in esercizio dell'opera, infine, mancano gli ultimi lavori appena appaltati. Alla fine, se saranno realizzati per tempo, verranno posizionati qui cordoli che hanno già fatto discutere, perché andranno ad eliminare centinaia di parcheggi dalle strade. L'amministrazione Festa non ha scelta. Deve andare per forza avanti. Ma è un vero e proprio campo minato.
 

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