Alto Calore, quei 630mila euro di credito d'imposta «contestati»

I quattro indagati sono Michelangelo Ciarcia, Mario Vanni, Pasquale Ruggiero, Pantaleone Trasi

La sede dell'Alto Calore
La sede dell'Alto Calore
Gianni Coluccidi Gianni Colucci
Venerdì 3 Febbraio 2023, 08:30 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 17:08
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Corsi di formazione mai svolti, crediti di imposta non dovuti. Scatta la nuova inchiesta della procura di Avellino sull'Alto Calore.
Oltre ai quattro indagati, Michelangelo Ciarcia, Mario Vanni, Pasquale Ruggiero, Pantaleone Trasi, potrebbe esserci nuovi provvedimenti nei confronti di altri dipendenti dell'Alto Calore.

La nuova inchiesta che riguarda l'azienda che è alle prese con un concordato riguarda l'ipotesi di reato del falso: gli amministratori avrebbero messo in bilancio, portandoli a scomputo delle tasse qualcosa come 630 mila euro di spese che in tre anni sono state sostenute per la formazione.

Ma la procura di Avellino al momento indaga sul reale svolgimento della formazione, per circa 200 dipendenti, avvenuta nel periodo della pandemia quindi quasi del tutto on line. Un esposto anonimo recapitato in procura avrebbe originato l'indagine proprio sul reale svolgimento dei corsi. I corsi sarebbero stati svolti dalla AC Consulting srl di Antonella Capuano, con sede a Teverola (in provincia di Caserta) che risulta non indagata.
Ciarcia, avrebbe dato l'ok alla contabilizzazione delle spese nel computo dei crediti dopo che i revisori dei conti li avrebbero regolarmente certificati.

Il manager dell'azienda è indagato come legale rappresentante insieme a Vanni che ricopre il ruolo di responsabile dell'area Contabile, Fiscale e Lavoro dell'azienda dal 21, mentre Ruggiero e Trasi lavorano nello stesso settore.

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Le somme contestate sono per il 2019 130 mila euro, per il 2020 250 mila e per il 2021 altri 250 mila euro.
Mercoledì mattina gli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza hanno effettuato una serie di prelievi di documenti e copiato i contenuti dei telefonini degli indagati.
I magistrati che hanno la titolarità dell'inchiesta, Vincenzo Russo e Luigi Iglio, su disposizione del procuratore Domenico Airoma hanno sentito a sommarie informazioni diversi dipendenti in due stanze separate anche per confrontare le diverse ricostruzioni.
I controlli del comando provinciale della Finanza coordinati dal colonnello Salvatore Minale potrebbero riguardare anche le società di formazione, nell'abito di una serie di verifiche più ampie.
L'ipotesi formulata dalla Procuratore fa riferimento al programma Industria 4.0 nel quale erano inseriti i corsi di formazione.

Il programma prevedeva corsi per i dipendenti i cui costi generavano creduti con l'erario che erano individuati come detrazioni.
Ma secondo la procura i corsi, non essendo di fatto svolti, non avrebbero giustificato quelle detrazioni che non erano dunque dovute. La contestazione per i quattro dirigenti dell'Alto Calore è quella contenuta nell'articolo 8 del decreto legislativo 74, cioè la legge sui reati tributari.
La cui violazione è punita con la reclusione da un anno e mezzo a sei anni per chi emette documenti o fatture per operazioni inesistenti al fine di consentire a terzi di evadere le imposte.
In questo caso la procura contesta l'inesistenza oggettiva dell'operazione, essendo questo il caso in cui è stata documentata in fattura un'operazione mai avvenuta o avvenuta solo in parte.

So tratta di un capitolo estremamente delicato dato che pare altri scenari. Insieme all'accertamento giudiziario si sviluppa infatti una serie di verifiche anche sui rapporti tra i diversi soggetti coinvolti, in particolare in riferimento a passaggio di fondi al fine di verificare l'esistenza di e operazioni contabili fraudolente, «al fine di verificare il ritorno di danaro, detratto del profitto pattuito, per l'emittente della falsa fattura».
In che modo dunque si sarebbe svolta la formazione, che in periodo di pandemia era consentita attraverso collegamenti on line, ma anche come sia stata definito il rapporto economico è il capitolo successivo di questa attività di indagine che è attualmente in corso.
Tutti i contratti stipulati negli ultimi tre anni saranno passati al setaccio dai finanzieri che già nelle prossime ore torneranno a Corso Europa.
 

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