Anziani picchiati, il nodo delle telecamere: altri interrogatori per le operatrici

Sotto accusa tre ex operatrici socio-sanitarie di Villa Maria

Le immagini delle telecamere nella struttura
Le immagini delle telecamere nella struttura
di Pasquale Pallotta
Mercoledì 16 Novembre 2022, 09:59 - Ultimo agg. 17 Novembre, 13:06
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La vicenda dei maltrattamenti nella Rsa di Cervinara fa rilanciare il dibattito sulla possibilità che le strutture di assistenza vengano dotate di telecamere.

Un tema su cui ieri è intervenuto il vicepremier Matteo Salvini. «La Lega riproporrà in questa Legge di Bilancio il finanziamento delle telecamere negli asili e nelle case di riposo, per proteggere bimbi, anziani e disabili. è un dovere», ha scritto sui social Salvini, proprio dopo i maltrattamenti subiti da alcuni anziani nella Rsa di Cervinara. Una tesi rilanciata dal Codacons. «Ancora un caso di maltrattamenti a danno di anziani che dimostra l'esigenza di installare subito sistemi di videosorveglianza strutture sanitarie, scuole e asili di tutta Italia, per prevenire abusi e allontanare il personale inadeguato. Mentre si moltiplicano in modo preoccupante i casi di abusi e violenze da parte di dipendenti di strutture di assistenza e insegnanti, nulla si sa circa la proposta di legge nazionale del 2018 per l'installazione obbligatoria di telecamere a circuito chiuso negli asili nido e nei centri per gli anziani approvata dalla Camera attacca il presidente Carlo Rienzi Un ritardo intollerabile che alimenta le violenze e i maltrattamenti a danno di anziani, disabili e bambini e che priva i più deboli delle necessarie tutele. Solo installando telecamere in asili e scuole è possibile prevenire abusi e punire immediatamente operatori sanitari e insegnanti violenti, allontanandoli dalle strutture scolastiche e sottoponendoli ai procedimenti giudiziari del caso».

Intanto questa mattina alle 11 davanti al Gip Fabrizio Ciccone compariranno per l'interrogatorio di garanzia le tre ex operatrici socio-sanitarie di Villa Maria raggiunte dalle ordinanze cautelari.

Alla 54 enne di Santa Maria a Vico finita ai domiciliari vengono contestati nove episodi di maltrattamenti, alla 51enne di San Martino Valle Caudina, difesa dall'avvocato Giovanni Adamo, sono contestati tre episodi e altrettanti sarebbero quelli contestati dalla Procura della Repubblica di Avellino alla 31enne operatrice di Cervino. Alle tre viene contestato il reato di maltrattamenti, la Procura aveva chiesto il carcere per tutte e tre le operatrici e il sequestro della struttura. Provvedimenti che il Gip non ha ritenuto di dover prendere. Terribili alcuni fotogrammi allegati all'ordinanza cautelare, dove una paziente disabile sarebbe picchiata con il manico di una scopa, con le sbarre del letto di contenimento. 

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Addirittura sarebbe stata lasciata a terra semi nuda sul pavimento. Un lavoro investigativo quello svolto dai carabinieri della stazione di Cervinara al comando del maresciallo Toscano, iniziato lo scorso mese di marzo, quando i militari avevano raccolto le dichiarazioni di una dipendente della struttura che era stata licenziata. Della vicenda venne immediatamente informata la Procura che autorizzò l'installazione di apparecchi di ripresa video e di intercettazione ambientale. Non si esclude, che alla luce dei risultati dei verbali dei controlli eseguiti dai Nas e dall'Ispettorato del Lavoro ed anche dalle ulteriori intercettazioni ambientali, possano aversi nelle prossime ore ulteriori provvedimenti da parte dell'autorità giudiziaria. Anche perché in alcune intercettazioni si farebbe riferimento anche agli orari di lavoro delle operatrici. Ed in tutto questo appare davvero impensabile che nessuno si sia accorto di come venisse maltrattata questa sfortunata paziente disabile.

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