Asidep alza bandiera bianca, i curatori fallimentari: «Lo stop dal 30 novembre»

Il futuro del comparto della depurazione industriale resta sempre più avvolto nel caos

Asidep alza bandiera bianca
Asidep alza bandiera bianca
di Michele De Leo
Giovedì 26 Ottobre 2023, 10:00 - Ultimo agg. 12:50
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L'Asidep alza bandiera bianca. Il futuro del comparto della depurazione industriale resta sempre più avvolto nel caos. Nel corso di un confronto con i curatori fallimentari del Cgs Tommaso Nigro e Fortunato Esposito, i vertici dell'Asidep annunciano la revoca del fitto di ramo d'azienda di tutte le attività. «Nella presumibile data del 30 novembre - si legge nella comunicazione inviata ai sindacati ed ai rappresentanti dei lavoratori, oltre che ai vertici del consorzio Asi - si procederà alla retrocessione al fallito Cgs del compendio aziendale che svolge le attività relative alla progettazione, realizzazione e gestione delle opere e degli impianti tecnologici per la depurazione civile ed industriale, nonché il servizio di potabilizzazione ed adduzione delle acque del servizio di depurazione, già concesso in fitto, a far data dal primo marzo 2019, all'Asidep».

Le parti concordano che «la retrocessione del compendio aziendale avverrà a seguito della redazione dello stato di consistenza e della stipula dell'atto di riconsegna». «Tutti gli asset ed i rapporti giuridici afferenti il compendio aziendale - si legge nel verbale sottoscritto dal Presidente della società Vanni Chieffo e dal rappresentante del Consiglio di amministrazione Giuseppe Dino Covino - saranno trasferiti, a far data dall'avvenuta retrocessione, dall'Asidep al fallito Cgs».

Dopo aver accumulato una massa debitoria importante e non essere riuscita - soprattutto a causa della situazione economica - ad assicurare un regolare ed ottimale servizio, la società fortemente voluta dal comitato direttivo guidato da Vincenzo Sirignano si fa da parte. Nelle intenzioni, l'Asidep - dopo il fitto di ramo d'azienda dal Cgs, avviato a concordato ma poi fallito - avrebbe dovuto rilanciare la gestione delle attività afferenti il servizio di depurazione. La società - interamente partecipata, così come il Cgs, dal consorzio Asi - si è scontrata con una convenzione troppo esigua persino per garantire il pagamento del personale e delle utenze e con l'impossibilità di utilizzare gli impianti di depurazione per la lavorazione del percolato per conto terzi.

Molto ha influito, in tal senso, lo stato degli impianti, che non è migliorato nonostante un finanziamento di oltre cinque milioni di euro per l'ammodernamento tecnologico.

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Nel corso degli oltre quattro anni di attività, l'Asidep ha accumulato debiti in maniera costante e le difficoltà finanziarie hanno finito per penalizzare le attività e gli addetti, pagati sempre in ritardo fino alla non più gestibile situazione attuale. Nella comunicazione di revoca di fitto di ramo d'azienda e retrocessione del compendio aziendale, le parti non mancano di evidenziare tutti i passi, finora vani, realizzati per provare a rilanciare l'attività ed il comparto.

«La curatela - si legge - ha posto in essere ogni iniziativa volta ad assicurare la conservazione dell'integrità aziendale, mentre i tentativi di raccogliere manifestazioni di interesse per il fitto dell'azienda non hanno sortito esiti positivi. La curatela ha preso atto della mancata attivazione della procedura ad evidenza pubblica necessaria all'affidamento del servizio a terzi da parte del Consorzio Asi, delle dichiarazioni in ordine all'assenza, per l'Asidep, delle condizioni per mantenere ancora la gestione del ramo d'azienda e dell'assenza di soggetti concretamente interessati che possano consentire, mediante fitto di ramo d'azienda, la conservazione provvisoria dell'integrità del compendio aziendale e dei livelli occupazionali». I curatori fallimentari ed i vertici dell'Asidep concordano che la retrocessione del complesso aziendale prevede che «tutti i rapporti di lavoro entreranno in regime di sospensione con conseguente assenza di prestazione lavorativa e di retribuzione fino al loro scioglimento».
 

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