Asl Avellino, da Alaia strali a Morgante:
«Servono persone all'altezza»

Asl Avellino, da Alaia strali a Morgante: «Servono persone all'altezza»
di Antonello Plati
Venerdì 10 Dicembre 2021, 09:19
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«Abbiamo bisogno di persone all'altezza del ruolo che occupano, che agiscano con tempestività e, soprattutto, abbiano cognizione di causa».
Enzo Alaia, consigliere regionale di Italia Viva e presidente della Commissione Sanità, torna alla carica senza lesinare accuse alla manager dell'Asl di Avellino Maria Morgante. La riprogrammazione della campagna vaccinale non lo convince affatto.

Dunque, per la seconda volta nel giro di una settimana, critica senza fare troppi giri di parole l'operato del diggì di via Degli Imbimbo: «In questi momenti difficili osserva polemico l'esponente renziano la direzione generale dell'Asl di Avellino dovrebbe attuare un piano strategico anticovid che sia efficace e risolutivo».

Invece, «fino a questo momento solo palliativi. Appare evidente a tutti, tranne che alla direzione generale dell'Asl di Avellino, che la riprogrammazione delle somministrazioni della terza dose non funziona: così non si può andare avanti». L'azienda sanitaria, secondo Alaia, «fa di tutto per complicare la vita ai cittadini». Dai quali, il consigliere regionale riceve segnalazioni ogni giorno: «A prescindere dalla scelta di alcune sedi per gli hub che si sono rivelate inadeguate, in questo momento quello che preoccupa di più è il sistema di prenotazione: questa corsa al click è estenuante e lascia fuori troppe persone. Bisognerebbe tornare, quantomeno, al precedente sistema di prenotazione con la convocazione tramite sms dopo l'avvenuta registrazione in piattaforma». Inoltre, «bisognerebbe istituire un tavolo tecnico permanente con i direttori di distretto, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli specialisti ambulatoriali: solo in questo modo riusciremo a monitorare per bene la situazione».

Rispetto a queste proposte, che Alaia ha avanzato da tempo, «tutto tace. Tutto langue nel pantano delle chiacchiere. Non ho mai ricevuto riscontri da parte della manager dell'Asl di Avellino Maria Morgante». Di qui, l'intenzione di «convocare una seduta straordinaria della Commissione che avevo già annunciato l'altra settimana ma che era stata congelata per valutare il piano di riprogrammazione presentato in tutta fretta dall'Asl di Avellino». Valutazione, a quanto pare, negativa: «Quotidianamente ricevo comunicazioni di disservizi sia da parte dei sindaci sia da parte dei cittadini. Rispetto a ciò non posso tirarmi indietro: lavoro affinché alla mia gente siano assicurati i servizi di cui necessitano».

Morgante non cede nemmeno di fronte al secondo attacco, tra l'altro dal fuoco amico, ricevuto nel giro di sette giorni. Conferma la linea. E afferma laconica: «Non siamo intenzionati a fare polemiche, stiamo lavorando per la campagna vaccinale».

Scontento dell'operato anche Giovanni D'Ercole, vice commissario provinciale di Fratelli d'Italia. L'altro giorno era arrivato a chiedere il commissariamento della struttura. Adesso aggiunge: «Se non si sa cosa dire e come motivare un oggettivo fallimento, si prendano le dovute conseguenze e si lasci amministrare una cosa tanto importante e tanto seria a chi ha qualche barlume di capacità organizzativa in più». Il riferimento di D'Ercole è al fatto che «in Irpinia, la vaccinazione per chi deve eseguire la terza dose è di fatto impossibile, lasciando nella frustrazione migliaia di cittadini». Quindi ricorda: «Si è iniziato consentendo di accedere agli hub vaccinali senza prenotazione, con conseguente e prevedibile caos presso i centri vaccinali. Si è, poi, corso ai ripari attraverso un sistema di prenotazione telematico che si è trasformato in una specie di prova da Squid Game, per cui se alle 9.01 non si è connessi e fortunati, si dovrà riprovare fortunosamente il giorno dopo». Infine alcune proposte: «Perché non si adotta un sistema di prenotazione che consenta comunque, in relazione alla disponibilità di dosi e di personale, di prenotarsi anche tra un mese, ma comunque di prenotarsi? È così difficile organizzare una piattaforma di vaccinazioni articolata su quaranta-cinquanta giorni? Ci dicano dall'Asl cosa rende impossibile una soluzione adottata nelle maggioranza delle altre regioni e nelle altre nazioni».
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