Covid, operai in coda negli hub
per la terza dose «festiva»

Covid, operai in coda negli hub per la terza dose «festiva»
di Antonello Plati
Lunedì 6 Dicembre 2021, 07:57
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Finalmente di domenica. Gli avellinesi attendevano con ansia la riapertura dei centri vaccinali, anche se pochi al momento (solo 6), nell'unica giornata in cui la maggior parte delle persone sono libere da impegni lavorativi.
I fortunati che sono riusciti a prenotarsi, circa 500 i posti a disposizione in tutta la provincia, hanno fatto la puntura dalle 8 alle 14 nelle sedi di Avellino, Lioni, Montefalcione, Montemarano, Montoro e Vallata.

«Anche se presa con un ritardo imbarazzante, era una decisione che tutti attendevano: per tante persone non c'è altro giorno per fare l'iniezione», commenta Luca, operaio avellinese, mentre è ancora in fila nell'hub del capoluogo. All'esterno del PalaDelMauro, anche tanti cittadini senza prenotazione tratti in inganno sia dai cartelli presenti all'esterno della struttura sportiva sia dalle informazioni fornite dall'Asl di Avellino: «Continuano a pubblicizzare le somministrazioni in Open Day, ma invece si può accedere solo con prenotazione.

Della due l'una: o l'accesso è libero o è regolato dalla prenotazione. Facciano chiarezza», sbotta una signora che lascia a malincuore il palazzetto.

Intanto, boom di accessi sulla piattaforma regionale Soresa (raggiungibile al link https:/opendayvaccini.soresa.it/). Polverizzati i posti disponibili per la giornata odierna ad Avellino, Ariano Irpino, Atripalda, Bisaccia, Cervinara, Flumeri, Lioni, Grottaminarda, Montefalcione, Monteforte Irpino, Montella, Montoro, Mugnano del Cardinale, Sant'Angelo dei Lombardi, Solofra e Vallata. È possibile ancora prenotarsi per le giornate di martedì e giovedì (mercoledì, nonostante l'emergenza in corso, gli hub vaccinali saranno chiusi per la festività dell'Immacolata). Inoltre, sempre ieri, sono riprese ad Ariano (in Contrada Orneta), Moschiano (Piazza IV novembre) e Sant'Angelo dei Lombardi (via San Marco) le iniezioni in modalità drive through dove le persone non deambulanti (convocate con un sms) possono fare il vaccino senza scendere dall'auto dei propri accompagnatori. Nel corso di questa settimana, con lo stesso scopo, riaprirà anche il drive through della Caserma Berardi di Avellino gestito dai militari del 232esimo reggimento trasmissioni. Mentre tra 10 giorni (16 dicembre) partiranno le somministrazioni per i bambini dai 5 agli 11 anni: nelle prossime ore l'Asl dovrebbe comunicare le sedi scelte. Così come richiesto dalla Regione, si tratterà di hub dedicati solo ai più piccoli.
 

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Ancora polemiche però per i ritardi accumulati nell'apertura delle sedi e per i disagi registrati nei giorni scorsi con le persone costrette a fare la fila al freddo e spesso sotto la pioggia. Il segretario aziendale del Nursind, Michele Rosapane, denuncia «l'inadeguatezza organizzativa e gestionale dell'Asl di Avellino». Spiegano: «Il depotenziamento del personale sanitario adibito alle vaccinazioni e la riapertura tardiva degli hub vaccinali sono l'emblema di una scellerata programmazione sanitaria che in tempi di pandemia rappresenta un vero e proprio attentato alla salute pubblica». Il Nursind ricorda che il 20 settembre scorso «l'Istituto superiore di sanità (Iss), in collaborazione con il Ministero della Salute, ha pubblicato un report sull'impatto della vaccinazione Covid-19 e sul rischio di infezione e successivo ricovero e decesso in Italia». In questo report è segnalata una lieve diminuzione nella protezione dall'infezione nei pazienti con comorbilità e nelle persone immunocompromesse già dopo 28 giorni dalla somministrazione della seconda dose. Confrontando i dati dei contagi tra gennaio e giugno 2021 con quelli tra luglio e agosto (periodo in cui emergeva in Italia la variante delta) emerge una riduzione dell'efficacia dei vaccini contro l'infezione dall'84,8% al 67,1%: «Se il direttore generale dell'Asl di Avellino, Maria Morgante, avesse prestato più attenzione a questo report dell'Iss non avrebbe deciso, come purtroppo poi è avvenuto, il dimezzamento degli hub vaccinali nella nostra provincia».

E anche dopo la riapertura di 19 sedi su 22, continuano i disagi: «Ci arrivano segnalazioni di cittadini del capoluogo che per prenotare la terza dose di vaccino sono costretti a recarsi a 80 chilometri di distanza. Alla scelta fallimentare di dimezzare gli hub vaccinali in un contesto di recrudescenza pandemica si aggiunge l'assenza di potenziamento della medicina territoriale, forse Morgante dovrebbe leggere più accuratamente il decreto regionale 475 del 2020. Con l'attuale management dell'Asl di Avellino un inversione di rotta sembra essere un miraggio irraggiungibile».
 

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