Avellino, la beffa del centro di Valle:
l'autismo sarà curato altrove

Avellino, la beffa del centro di Valle: l'autismo sarà curato altrove
di Flavio Coppola
Sabato 10 Aprile 2021, 08:29 - Ultimo agg. 21:29
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La conferma di De Luca e Morgante sentenzia il fallimento della strategia perseguita dal Comune di Avellino per venti anni. Il centro di Contrada Serroni non sarà mai la struttura interamente dedicata all'autismo, la prima del Mezzogiorno, per la quale, nel lontano 2002, Piazza del Popolo aveva presentato un progetto valido sui fondi europei, su impulso dell'associazione Aipa.

L'idea attuale, quando i lavori che ancora non sono ufficialmente conclusi saranno consegnati, è trasferirvi infatti il centro Australia dell'Asl, dedicato alla Neuropsichiatria infantile. Come in sostanza hanno confermato due giorni fa il governatore della Campania e la manager dell'Asl, Maria Morgante durante l'inaugurazione del centro di Sant'Angelo dei Lombardi. Perché anche qui come evidenziato da De Luca non ci si può permettere due centri pubblici analoghi in una sola provincia.

Ma è proprio per questa finalità, oggi stravolta a meno che il Comune non pubblichi un bando per l'affidamento del centro anche al privato, che i fondi, oltre 4 milioni di euro fino ad oggi, sono stati chiesti e spesi.

Un'Odissea senza fine, quella del centro di Valle, che ancora oggi perdura. La Regione erogava i primi 2,7 milioni di euro al Comune nel 2004. L'opera, però, partiva nel 2007, dopo un lungo braccio di ferro, tuttora non concluso, con il proprietario dei suoli, Pasquale Pescatore. Il cantiere si fermava subito e si arrivava al 2009, non senza un contenzioso legale, con l'impresa che veniva ricusata. Sotto la consiliatura di Giuseppe Galasso, la Regione ci metteva altri 1,5 milioni. Si ripartiva con la ditta Piano. E prendeva forma pure l'idea di un frutteto interno e di un laghetto che trasformasse il centro in una sorta di farm community. Tutte opere di cui, oggi, nel cemento del centro di contrada Serroni, non c'è traccia.

Nuovi intoppi allungarono i tempi e si arrivò al 2014, sotto Paolo Foti, per l'ennesimo e clamoroso stop. Per oltre tre anni l'opera era rimasta l'ennesima incompiuta della città. Ed era tornata in auge la vicenda dell'esproprio. L'allora sindaco tentò l'acquisizione sanante, parlò con la Regione c'era lo stesso De Luca che oggi esclude la possibilità di doppioni con Sant'Angelo ma fu il commissario straordinario, Giuseppe Priolo, a sbrogliare la matassa. Revocato il provvedimento di Foti, Priolo deliberò l'esproprio di 6.757 metri quadrati di terreno, per 189.000 euro, più altri 2.785 metri quadrati a titolo gratuito. Ripartirono i lavori e, nell'estate dello stesso anno, nel giugno 2019, Priolo impegnò in Prefettura l'Asl ad occuparsi della gestione. A quel confronto partecipava pure il sindaco appena eletto ma non ancora insediato, Gianluca Festa: «Entro settembre, al massimo ottobre - prometteva - aprirà il Centro per l'Autismo di Valle». L'attuale manager dell'Asl, Maria Morgante, non aveva nascosto nemmeno allora la volontà di spostarvi il Centro Australia, ma aveva assicurato che ciò sarebbe avvenuto «in una struttura deputata ad assistere i bambini autistici».

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Da allora, il nulla. Le ultimissime rifiniture da realizzare, l'allaccio del gas metano, hanno tenuto banco per un anno e mezzo. Mentre la struttura presenta i primi segni di degrado per il mancato utilizzo, con gli intonaci azzurri che si staccano e le infiltrazioni che dal tetto aggrediscono le pareti, è emerso che Asl e Comune non hanno ancora effettuato il sopralluogo tecnico necessario per valutare se i lavori, così come richiesti dall'Azienda sanitaria, siano stati effettuati o manchi qualcosa.

La visita dei funzionari era attesa per questa settimana. Ora dovrebbe tenersi per la prossima. Se i lavori verranno ritenuti sufficienti, al netto dell'ultima manutenzione che già si rende necessaria, dopo 19 anni dall'avvio dell'impresa, il Comune avrà la sua struttura. Ma potrebbe essere troppo tardi. Alla luce degli ultimi sviluppi, infatti, c'è il rischio che, da incompiuta, l'opera diventi un' inutilizzata. O come pare già abbastanza scontato che svolga una funzione diversa da quella per cui era stata costruita. Un centro di neuropsichiatria infantile con moduli semiresidenziali per autistici. Questo il progetto che l'Asl due anni dopo l'impegno assunto in Prefettura continua a promettere. Mentre il sindaco, Gianluca Festa, chiarisce che il Comune non ha la competenza in materia, ma che la sua amministrazione non consentirà una gestione diversa da quella pubblica. Di fatto condannando il Centro per l'autismo a cambiare la propria natura. 

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