Avellino città dei roghi: bruciata l'auto
di Iacovacci davanti alla sua casa

Avellino città dei roghi: bruciata l'auto di Iacovacci davanti alla sua casa
di Gianni Colucci
Martedì 17 Maggio 2022, 08:38
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L'impegno sindacale e quello politico, le frequentazioni private: sono i tre ambiti i sui quali lavora la procura dopo l'incendio della vettura di Ettore Iacovacci.
Scatta l'inchiesta sull'incendio della vettura del consigliere comunale del Pd.
Gli inquirenti che hanno assunto informazioni sommarie anche dall'esponente politico del Pd, ritengono che sia necessario effettuare ulteriori approfondimenti prima di chiudere il fascicolo sull'incendio ritenendolo incidentale. I residenti della villetta di contrada Archi dove abita Ettore Iacovacci, hanno passato in bianco la notte tra sabato e domenica scorsi.

L'incendio della vettura del consigliere comunale e capogruppo del partito democratico ha messo in allarme i vicini di casa dell'esponente politico.
Proprio un condomino ha chiamato i vigili del fuoco intorno all'una del mattino di domenica. Da poco più di un'ora Iacovacci aveva fatto ritorno a casa.
La sua vettura parcheggiata nel piccolo piazzale proprio sotto casa ha preso fuoco quando Iacovacci era a letto.

Le fiamme si sono sviluppate nel vano motore e rapidamente si sono estese all'abitacolo. La macchina a andata completamente distrutta. Si trattava di una jeep Great Wall Haval H2 di colore scuro. Aveva un paio d'anni. Le fiamme si sono sviluppate dall'impianto elettrico e il proprietario ha parlato di un componente elettrico che aveva da poco sostituito. Neanche i vigili del fuoco giunti sul posto hanno rilevato particolari che possano far sospettare, ad una prima osservazione, un atto doloso.

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Di solito sono i pneumatici ad essere incendiati per primi, in caso di un'azione intimidatoria. Non ci sono inneschi intorno alla vettura e controlli ulteriori disposti dal magistrato consentiranno di capire se effettivamente sia stato un cortocircuito a innescare le fiamme. Circa dieci anni fa per causa simili un'altra vettura di Iacovacci andò a fuoco.
Ma di auto incendiate Iacovacci ha avuto anche esperienza indiretta quando in un'intercettazione finita nell'inchiesta Aste Ok Damiano Genovese, in carcere perché affiliato al clan lo indicava come responsabile dell'incendio di due auto di Sabino Morano, già consigliere comunale ed esponente della Lega. E Iacovacci non si sottrasse quando vennero fuori quelle frasi che Genovese aveva consegnato a Pasquale Galdieri: «Mi pare una vicenda surreale ed assurda. Non capisco come Damiano Genovese abbia potuto dire una cosa del genere. Non comprendo quale possa essere stato il suo ragionamento e da dove sia scaturito». Le successive indagini dei carabinieri hanno escluso ogni coinvolgimento di Iacovacci nella vicenda.

«Ho cambiato l'alternatore», ha detto Iacovacci agli inquirenti, ritenendo che proprio un fatto tecnico abbia fatto scatenare l'incendio. Il consigliere comunale, presidente della commissione trasparenza, non ha presentato denuncia: la scheda tecnica dei vigili del fuoco dice che è un cortocircuito, quindi non ne ricorrevano le circostanze. Iacovacci ha partecipato attivamente alle operazioni di spegnimento dell'incendio, che ai rilievi che hanno effettuato i carabinieri.

Da presidente della commissione Trasparenza Iacovacci ha sollevato moltissimi rilievi all'operato dell'amministrazione comunale Festa. Dalla convenzione relativa alla gestione dello stadio Partenio, ma anche al progetto di abbattimento e ricostruzione dello stadio, fino alla vicenda delle assegnazioni degli alloggi popolari e al piano di zona e alla relativa azienda speciale che non decolla. Ma Iacovacci è uno che va anche in procura, come nel caso dell'area dell'ex campo Genova, quando chiese che si indagasse su eventuali residui inquinanti nel sottosuolo. Suo l'esposto anche per l'alienazione dell'Asilo Partia e Lavoro. All'inizio del 2020 andò in procura per chiedere che si indagasse sulla mancata costituzione della commissione Trasparenza e fu anche ascoltato su mandato del magistrato Teresa Venezia dalla Guardia di Finanza.
Iacovacci è finito anche in un'inchiesta sulla gestione Acs, senza essere indagato. Alcune telefonate finirono agli atti: si sbilanciava con l'amministratore sul tema di alcune assunzioni.
Due sono state le principali vertenze sindacali alle quali ha partecipato da rappresentante dell'Ugl: alla Denso e alla Ema di Morra de Sanctis. Per la prima azienda le trattative sul premio di risultato si sono arenate; nel secondo caso le organizzazioni sindacali sono riuscite a portare a casa un cospicuo integrativo aziendale.
 

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