Avellino, graduatoria per gli alloggi
bloccata da un centinaio di ricorsi

Avellino, graduatoria per gli alloggi bloccata da un centinaio di ricorsi
di Flavio Coppola
Sabato 17 Aprile 2021, 08:35
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Cento ricorsi bloccano l'approvazione della graduatoria definitiva degli alloggi in città.
Da una parte, l'emergenza anche sociale di una pandemia ancora nel pieno; dall'altra, la polveriera delle politiche abitative, tra assegnazioni al palo da anni, sfratti bloccati, prefabbricati nel degrado e un bando per l'acquisto di nuove case dal privato che l'amministrazione comunale sembra intenzionata a cestinare. Allo scadere dei termini per la presentazione dei ricorsi rispetto alla formazione della graduatoria provvisoria, che aveva fatto registrare 237 domande accolte e 105 esclusioni, ne è giunta una valanga. Sono già un centinaio le istanze presentate. E potrebbero crescere ancora, fino al termine per la ricezione dei carteggi (alcuni ricorsi potrebbero non essere ancora arrivati) fissato per martedì. Si va dalla verifica dei nuclei familiari e dei redditi, alle mancate certificazioni di anti igienicità richieste all'Asl dagli inquilini degli alloggi più fatiscenti e non allegate per tempo alle domande. Requisiti economici, numerici e qualitativi degli appartamenti e dei richiedenti che ora impegneranno severamente la commissione. E allungheranno sensibilmente i tempi per la graduatoria finale, a più di sette anni da quella pubblicata sotto l'amministrazione Foti.
Franco Relmi, segretario della Sicet Cisl e presidente della commissione che dovrà chiudere il complesso iter, spiega: «I ricorsi, in genere, sono più impegnativi delle stesse domande. Ci vorrà certamente tempo per valutarli tutti prima di consegnare al Comune l'elenco sulla base del quale, dopo tanti anni, potremo avere una graduatoria aggiornata per le assegnazioni, sulla base delle reali necessità delle fasce più fragili. Fermo restando che il vero problema in questo settore è che non ci sono gli alloggi».


E dire che, solo per quanto riguarda le abitazioni del patrimonio di Piazza del Popolo, gli abusivi da sgomberare sarebbero circa un centinaio. Ma gli sfratti, pure timidamente partiti nell'autunno del 2019, si sono interrotti ad inizio 2020 a causa dell'emergenza. «C'è anche un altro problema continua Relmi Quando un'abitazione si libera, magari per la morte dell'inquilino, prima di tornare all'ente deve essere prontamente sistemata e riassegnata. Ma non accade tempestivamente». Così, tra nuclei finora ritenuti meritori di un alloggio pubblico ed esclusi, ci sono almeno 350 famiglie in città che hanno bisogno di un'abitazione comunale. Un'enorme richiesta inevasa. Otto mesi dopo l'emanazione della manifestazione di interesse che l'amministrazione Festa aveva messo in campo per acquistare alloggi dai privati, con i soldi che la Regione aveva precedentemente stanziato per le riqualificazioni, quella procedura appare ormai sepolta. Dopo l'uscita di scena del maggior offerente, Angelo Antonio D'Agostino, che aveva offerto le 200 abitazioni del complesso edilizio Irpinia-Building, aveva superato la selezione solo la proposta dell'imprenditore Tulimiero, per una decina di abitazioni.

Ma la giunta comunale, forse ritenendo insoddisfacente quell'offerta, non ha mai approvato la successiva delibera per andare avanti con la Regione.

Intanto dai prefabbricati post terremoto disseminati in diverse aree della città arriva un nuovo allarme degrado. A via Amatucci, dove tutti gli inquilini, tranne 2 proprietari, sono stati trasferiti in alcuni casi malvolentieri alla fine dell'anno scorso nei nuovi alloggi di via Luigi Imbimbo, le stecche logore che l'amministrazione dovrebbe demolire si sono trasformate in un'enorme discarica di rifiuti ingombranti. Il tutto, a due passi dal centro. Da ben quattro mesi. Ieri mattina, l'ennesima denuncia di una proprietaria rimasta, come in trincea, in quell'hotel del degrado: «Abbiamo allertato il Comune e la società dei rifiuti diverse volte, ma i mobili scaricati da decine di inquilini in tutto il quartiere non sono stati rimossi. I cumuli di rifiuti ingombranti bloccano persino l'accesso alla mia cantina».
 

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