Alloggi, nuova graduatoria dopo 7 anni:
ma non ci sono case da assegnare

Alloggi, nuova graduatoria dopo 7 anni: ma non ci sono case da assegnare
di Maria Stanco
Mercoledì 17 Marzo 2021, 08:42
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Duecentotrentasette aventi diritto e centocinque esclusi. La commissione provinciale licenzia la graduatoria degli assegnatari degli alloggi comunali e la trasmette al sindaco di Avellino, Gianluca Festa. Sette anni dopo l'ultima graduatoria, che risale al lontano 2014, Piazza del Popolo si appresta ad avere finalmente un elenco aggiornato sulla base delle effettive ed attuali necessità degli avellinesi, per l'accesso ad un'abitazione pubblica. È ormai in dirittura d'arrivo l'iter avviato due anni fa dal commissario straordinario, Giuseppe Priolo. A questo punto, bisognerà attendere i 30 giorni canonici, entro i quali gli esclusi potranno presentare ricorso o integrare la propria documentazione, e poi l'elenco diventerà ufficiale e definitivo.

Si aprirà quindi la fase più difficile, quella delle assegnazioni. Perché è già chiaro sin da oggi che il Comune di Avellino, almeno per ora, non ha alloggi a disposizione. Nonostante questo, si tratta di un importante risultato verso la normalizzazione di un settore che presenta molteplici criticità e tocca da vicino la carne viva di centinaia di avellinesi. Marianna Mazza, assessore alle Politiche abitative di Piazza del Popolo, sottolinea: «Nonostante la pandemia, la commissione ha trovato il modo di lavorare e di incontrarsi.

Si tratta di un'importante risposta per i 237 ammessi. Altrettanti nuclei familiari hanno la speranza e il diritto di avere una casa dignitosa. Anche perché attendono da molti anni questo adempimento. E io stessa li incontro tutti i giorni». Mazza è consapevole delle difficoltà del settore, prima tra tutte l'assenza di alloggi.

Il Comune, fino al prossimo 31 marzo, non potrà ripartire con l'operazione di sgombero degli appartamenti occupati abusivamente, per il blocco delle procedure disposto a livello nazionale per la normativa Covid. I cento appartamenti che potrebbero essere liberati in favore degli aventi diritto, dunque, non si possono recuperare. Allo stesso modo, la manifestazione di interesse avviata dall'ex dirigente del settore, Michele Arvonio, ad agosto scorso, non ha sortito ancora alcun effetto. La sola proposta accolta, quella dell'imprenditore Tulimiero, per una decina di case in tutto, giace bloccata. E le case che servirebbero sono centinaia. Mazza, dal canto suo, si impegna: «È nostra intenzione mettere in campo tutte le possibili iniziative per reperire gli alloggi che occorrono, anche pubblicando una nuova manifestazione di interesse rivolta ai privati. Una cosa è certa, sappiamo bene che c'è un'emergenza abitativa molto grave nella nostra città e la stiamo affrontando, anche se le case a disposizione sono poche».

In prima linea provinciale, il Sunia Cgil, guidato da Fiorentino Lieto, evidenzia un aspetto particolarmente doloroso della vicenda. «Tra gli aventi diritto, ci son ben 30 famiglie che risultano attualmente senza fissa dimora. Il loro indirizzo è, genericamente, la casa comunale. Questi senza tetto continua Lieto sono ospitati chissà dove, e questo dice lunga sulla gravità della situazione abitativa ad Avellino». Rispetto alla carenza di alloggi, poi, il sindacato ricorda: «In città, tra case del Comune e dell'ex Iacp, ne abbiamo tanti che restano chiusi e murati perché non agibili. E non vengono ristrutturati anche se i soldi, molto spesso, ci sono. Chiaramente, il tema resta lo stesso: bisogna libere gli appartamenti occupati senza titolo per darli a chi ne ha davvero bisogno».

Dal canto suo, l'amministrazione comunale ha approvato tre bandi da 15 milioni ciascuno che puntano proprio a riqualificare l'intero patrimonio abitativo dell'ente, soprattutto nelle periferie. Gli alloggi esistenti, spesso in prefabbricazione, hanno fatto da tempo il loro corso. Ci vorranno, comunque, molti anni per cambiare pagina. Nel frattempo, la redazione della graduatoria è un importante passo avanti. Ora fioccheranno certamente decine di ricorsi da parte degli esclusi. Il Sunia Cgil, apre: «Come sindacato, siamo a disposizione di tutti coloro che riterranno opportuno integrare la propria documentazione o opporsi per rientrare. Sosterremo chi ne ha diritto», conclude Fiorentino Lieto.
 

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