Pista ciclabile contestata,
il Comune di Avellino blocca i lavori

Pista ciclabile contestata, il Comune di Avellino blocca i lavori
di Flavio Coppola
Mercoledì 10 Marzo 2021, 08:54 - Ultimo agg. 21:21
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Ancora un colpo di scena sui lavori della pista ciclabile della discordia. L'intervento è ufficialmente sospeso. Apposita richiesta è stata inoltrata per iscritto, ieri pomeriggio, dal dirigente del settore Lavori pubblici, Luigi Cicalese, al responsabile unico del procedimento, Anna Freda. La decisione - che sembra destinata ad alimentare nuovi scontri e possibili ricadute economiche su Palazzo di Città - arriva dopo le furiose polemiche innescate dalla realizzazione di una ciclovia sul marciapiede di Viale Italia, ad una sola corsia e con il taglio della pavimentazione in porfido della strada. Cicalese non sfugge la contraddizione in termini - blocca il suo stesso Rup, «in attesa di determinazioni» e gli richiede altro fatto singolare visto che gli atti sono firmati dallo stesso dirigente tutta la documentazione. E' un nuovo caso, stavolta amministrativo, che accende gli animi a Piazza del Popolo. E sembra il primo effetto dell'indagine interna annunciata dal sindaco, Gianluca Festa, nella sua diretta social di lunedì sera, con tanto di minaccia di provvedimenti conseguenziali. Cicalese arriva addirittura prima del comandante della Polizia municipale, Michele Arvonio, a cui era stata richiesta una verifica di tutta la procedura dal capogruppo di «Laboratorio Avellino», Nicola Giordano. Con l'opera ormai quasi finita, sospende i lavori avviati dal suo stesso settore. Che sia una mossa precauzionale o una decisione definitiva, la motivazione sarebbe riconducibile a quanto emerso ieri mattina, proprio dopo un sopralluogo a viale Italia. Secondo indiscrezioni - sul punto restano silenti sia l'assessore al ramo, Antonio Genovese, che lo stesso Cicalese - sarebbero stati riscontrati piccoli errori nella realizzazione di alcuni punti. In particolare, nell'ormai celeberrima curva sul tracciato. 

Di qui la decisione di sospendere tutto, forse per comprendere meglio il da farsi.

Ma sono attesi ulteriori sviluppi. Un altro sopralluogo, stavolta della Polizia municipale, potrebbe avvenire in giornata. L'opera, insomma, si ferma a furor di popolo. Ma con più di un giallo amministrativo. E nonostante appaia ormai acclarato che il parere della Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici richiesto da Giordano non servirebbe, in quanto il nulla osta sarebbe presente nel piano dehors approvato sotto l'amministrazione Foti. Allo stesso modo, sebbene ad una sola corsia, la pista sarebbe conforme alle dimensioni previste dalla legge. Altro aspetto da porre in evidenza, è che il progetto attuale era stato approvato non solo il Comune, e dunque era conosciuto tanto alla parte tecnica quanto a quella politica dell'ente, ma anche dalla Regione Campania e dal Ministero.

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Ma evidentemente le proteste dei cittadini e degli stessi consiglieri di maggioranza hanno indotto il sindaco a chiedere uno stop. Al netto della evidente volontà di scaricare tutto sul Responsabile unico del procedimento, però, il clamoroso dietrofront di Palazzo di Città somiglia tanto ad una resa dell'intera amministrazione comunale. Ma potrebbe costare molto all'ente. Aspettando che si possa comprendere se l'opera andrà avanti, con opportuni accorgimenti cromatici tali che si possa armonizzare al meglio con la pavimentazione del viale alberato cittadino, o che si fermi tutto definitivamente, non appare secondario, infatti, l'aspetto legato proprio ai finanziamenti. Il progetto, che comprende pure le due rotatorie all'altezza della chiesa di San Ciro, vale circa 316.000 euro. Evidentemente, la sospensione dei lavori o lo stralcio della pista comporterebbero la perdita del finanziamento, o almeno di parte di esso. La pista, per esempio, varrebbe 180.000 euro. E da quanto si apprende da Palazzo di Città, il Comune sarebbe già in pesante ritardo rispetto alla realizzazione del progetto, con la Regione in pressing da mesi. Una nuova grana amministrativa ed economica, dunque, potrebbe profilarsi per un ente già in pre-dissesto e sul quale incombe, da decenni, una vera e propri maledizione dei lavori pubblici. Fatto sta che l'opera, in gran parte, è stata realizzata. Le due rotatorie sono di fatto concluse. E difficilmente - senza altri danni - si potrà cancellare.
 

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