Avellino, il Comune cerca case
D'Agostino interessato al business

Avellino, il Comune cerca case D'Agostino interessato al business
di Flavio Coppola
Martedì 15 Settembre 2020, 09:09
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Il Comune cerca case, D'Agostino è pronto a vendere. C'è anche il nome dell'imprenditore di Montefalcione, «azionista di maggioranza» nell'amministrazione Festa con «Vera Avellino» e con l'assessore al Patrimonio, Stefano Luongo, e pure patron dei lupi del calcio, tra i quattro che si sono fatti avanti, entro le 12 di ieri, per vendere alloggi privati e sfitti all'ente. L'indiscrezione, come era presumibile, è arrivata subito dopo la presa visione del numero delle offerte ed ha perforato il muro di rigoroso silenzio eretto dall' amministrazione e dal settore Politiche abitative. E' lo stesso D'Agostino a confermare l'interesse a vendere: «Si tratta di una semplice adesione. Fisiologica e legittima se un gruppo imprenditoriale ha delle cose in pancia e vuole dare anche una mano. Per adesso continua è un'idea. Del resto, partecipiamo a manifestazioni del genere dappertutto. Ma potrebbe anche succedere, come in passato, che noi stessi decidiamo alla fine di non proseguire».

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Chiaramente, la notizia ha subito scatenato le opposizioni, per le quali l'adesione di D'Agostino è quantomeno inopportuna sotto il profilo politico: «Non c'è alcun problema etico o politico tira dritto l'imprenditore né alcun disegno precostituito. Ognuno, chiaramente, può pensarla come vuole, ma qui c'è solo una procedura pubblica che andrà avanti secondo l'iter di legge». Proprio per questo, Angelo Antonio D'Agostino non anticipa il contenuto dell'offerta presente nella busta, né dal punto di vista della qualità, né della quantità degli alloggi messi in vendita. Tulimiero, Martignetti e Laurino è l'ulteriore indiscrezione i nomi degli altri tre imprenditori fattisi avanti. Sulla procedura, è l'assessore alle Politiche abitative, di Piazza del Popolo, Marianna Mazza, a chiarire. «Sulle buste, sono indicati il nome e il cognome del mittente, anche se non è possibile conoscere la natura giuridica degli offerenti, cioè se si tratti di privati o di società. Tantomeno, fino all'apertura, non sarà possibile conoscerne il contenuto». Intanto, la realtà dice che alla commissione provinciale che sta costruendo la nuova graduatoria delle assegnazioni sono pervenute 442 istanze. Le case non ci sono e gli sfratti sono bloccati. Così l'amministrazione ha più volte sottolineato la necessità di acquistare nuovi alloggi per fronteggiare una domanda pubblica molto sovradimensionata rispetto all'offerta. Mazza conta di chiudere in tempi brevi: «Con determina dirigenziale continua sarà presto nominata la commissione, presieduta dal Comandante dei vigili, Michele Arvonio, abilitata alla valutazione delle offerte. Abbiamo intenzione di procedere ad horas, magari coinvolgendo tutti gli uffici e gli assessorati di riferimento. Di certo assicura ogni passaggio si svolgerà nella massima trasparenza. Anche se c'è chi cerca di trovare sempre il pelo nell'uovo, e posso capire le obiezioni, il nostro scopo è reperire le case da assegnare a chi ne ha bisogno». Il tutto «ad un prezzo che non potrà eccedere quello medio di mercato per le abitazioni di tipo civile, rilevato dall'Agenzia delle Entrate per il mese di riferimento». La manifestazione, firmata dal dirigente alle Politiche Abitative, Michele Arvonio, era stata pubblicata ad inizio agosto. Nel documento era chiarito anche quale fonte di finanziamento verrà utilizzata dal Comune per l'acquisto delle case. Si tratta delle risorse già assegnate all'ente dalla Regione Campania per la riqualificazione del suo patrimonio abitativo. Milioni di euro sul cui utilizzo per il nuovo programma, secondo l'amministrazione, Palazzo Santa Lucia ha già dato il proprio nulla osta formale. Ma l'opposizione esprime seri dubbi. Se l'operazione, che ora entra nel vivo, verrà condotta in porto, il Comune potrà incamerare si legge nell'avviso - «alloggi nuovi già ultimati e pronti alla consegna, o complessi già realizzati o in fase di ultimazione». Ovviamente, «liberi da persone e cose alla data della stipula del contratto». Un'operazione oggettivamente necessaria e indubbiamente ambiziosa, ma che ha già fatto finire l'amministrazione Festa sul banco degli imputati.
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