Asl di Avellino, processo ai furbetti:
Grella in aula in difesa di Iannaccone

Asl di Avellino, processo ai furbetti: Grella in aula in difesa di Iannaccone
di Alessandra Montalbetti
Martedì 22 Dicembre 2020, 08:44 - Ultimo agg. 13:55
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Furbetti del cartellino Asl, ascoltati in aula i testimoni chiamati dalla difesa di uno degli imputati, l'ex assessore del capoluogo Arturo Iannaccone, sotto processo in qualità di medico.

Ieri mattina, davanti al tribunale monocratico di Avellino, presieduto dal giudice Pierpaolo Calabrese ha perlato, come teste a difesa, l'ex consigliera comunale Ida Grella. Una testimonianza, quella dell'ex amministratrice di piazza del Popolo, tesa ad evidenziare come nel periodo in cui Iannaccone, difeso dall'avvocato Alberico Villani, si allontanava dal luogo di lavoro senza formale autorizzazione «l'amministrazione di cui entrambi facevano parte si trovava a dover risolvere la questione dei debiti fuori bilancio e dunque capitava spesso che l'assessore Iannaccone in qualità di componente della giunta dell'epoca venisse contattato per recarsi in Comune». In questi casi - come sostiene il difensore di Iannaccone - stante la necessità e l'urgenza di recarsi in municipio, per svolgere la pubblica funzione di cui era stato investito, non avrebbe provveduto ad ottenere la relativa autorizzazione.

L'altro testimone, il medico Pellicanò, collega di lavoro di Iannaccone, ha affermato che nel periodo dell'indagine condotta dalla squadra Mobile della questura di Avellino, l'ex assessore comunale lamentava problemi di salute.

E dunque capitava che dovesse allontanarsi dal luogo di lavoro per complicanza legate alla pressione, «Problemi diventati sempre più seri, tanto che nel mese di maggio dello stesso anno (il 2015, ndr) Iannaccone ebbe un infarto e fu sottoposto ad un intervento chirurgico d'urgenza per l'impianto di quattro stent».

Iannaccone, all'epoca specialista ambulatoriale legato all'Asl, fu raggiunto durante le indagini dalla misura di sospensione dai pubblici uffici per sei mesi, ridotti a seguito di interrogatorio di garanzia dinanzi al gip a due. Iannaccone, subito dopo il suo coinvolgimento nell'inchiesta presentò le dimissioni dagli incarichi pubblici ricoperti.

L'udienza di ieri, inoltre, ha visto l'ascolto di altri 2 testimoni citati dai legali dei imputati. Poi il processo è stato rinviato al prossimo 27 gennaio, quando verranno ascoltati altri cinque testimoni. Gli imputati, tutti in qualità di dipendenti dell'Asl di Avellino, rispondono di truffa aggravata in quanto stando a quanto ricostruito nell'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore, Fabio Massimo Del Mauro, avrebbero timbrato il cartellino marcatempo, per poi allontanarsi dal posto di lavoro, con una sottrazione media di 20-25 ore mensili.

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A comprovare l'assunto accusatorio le riprese effettuate dal 27 febbraio al 28 marzo 2015 attraverso l'installazione di tre telecamere attive h24, una posizionata sul badge e le altre sugli ingressi e le uscite, sia da lato di via Degli Imbimbo che da quello di via Capozzi. Inizialmente le persone finite nell'inchiesta erano 21 e nei loro confronti fu emessa dal gip del tribunale di Avellino, la misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici. Ma poi sono finiti a processo anche altri 13 dipendenti dell'Asl di via Degli Imbimbo che avrebbero timbrato il cartellino per coloro che si assentavano, facendo in modo che risultassero presenti sul luogo di lavoro, mentre erano altrove. A seguito dell'inchiesta l'allora commissario dell'Asl, Mario Ferrante, adottò provvedimenti amministrativi drastici nei confronti di alcuni dei soggetti inquisiti, disponendone il licenziamento.

Folto il pool difensivo che assiste i 32 imputati tra cui figurano tra gli altri, gli avvocati Gaetano Aufiero, Giovanna Perna, Raffaele Bizzarro, Nello Pizza, Alberico Villani, Michele Fratello, Benedetto Vittorio De Maio, Elisabetta Acone, Stefano Vozella ed Italo Benigni.
 

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