Cipriano scrive al sindaco Festa,
prove tecniche di tregua ad Avellino

Cipriano scrive al sindaco Festa, prove tecniche di tregua ad Avellino
di Flavio Coppola
Venerdì 23 Agosto 2019, 12:00
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L'armistizio del predissesto. Luca Cipriano chiama Gianluca Festa. Obiettivo: rilanciare il dialogo tra maggioranza e opposizione, sotterrando l'ascia di guerra agitata tra i due blocchi a partire dalla campagna elettorale, per avviare un ragionamento sui problemi impellenti della città. A cominciare dalla sfida appena partita per il risanamento dei conti. Ma anche dalla composizione degli organismi consiliari, per i quali è stata richiesta una nuova conferenza dei capigruppo.
 
L'invito del leader dell'opposizione arriva in una lettera aperta, alla quale Festa risponde con una certa apertura: «Apprezzo la lettera e il contenuto commenta il sindaco - Ho sempre detto che sono disponibile a ricevere suggerimenti e proposte costruttive da parte delle opposizioni e condivido l'esigenza di evitare contesti litigiosi, perché non aiutano la città. È altrettanto evidente - aggiunge - che ho una maggioranza che mi sostiene e mi ha consentito di vincere, sulla base di una proposta programmatica. Quindi chiosa - saremo sempre disponibili a valutare suggerimenti, ma fermo ristando che ho come riferimento la mia maggioranza».

Nella missiva, come detto, Cipriano parte dal fatto compiuto che condizionerà la vita amministrativa della città per i prossimi 10 anni: «L'approvazione in aula della delibera sul predissesto e le conseguenti azioni di austerity e di risanamento che i cittadini dovranno sopportare scrive - sollecitano un più profondo, sincero ed urgente senso del dovere, perché la politica non sia solo inutile e chiassoso scontro tra tifoserie». Il riferimento è il clima da guerra tra bande che ha connotato tutte le sedute di Consiglio comunale finora. Allora Cipriano chiede al sindaco di «aprire una fase nuova». L'ingente massa debitoria e la fragile situazione finanziaria «incombono sulle teste dei cittadini più deboli» - ricorda - «dei più giovani» che emigrano. Il leader di MaiPiù ricorda pure che «con il predissesto e lo stato di crisi finanziaria che ci apprestiamo a vivere, ci saranno ancora a lungo sacrifici e problemi, disservizi e disagi, l'obbligo di tirare ulteriormente la cinghia in termini di assistenza agli anziani, servizi ai bambini (penso, tra le tante, alla vicenda del nido comunale), pulizia e decoro della città, investimenti, occupazione e lavoro». Basta scontri, è l'appello, sì ad un confronto costruttivo. Chiede infatti che «la contrapposizione tra i gruppi di maggioranza e opposizione smetta di essere semplicemente prova muscolare, insulto e aggressione e diventi seppur nel rispetto di ruoli e posizioni spesso differenti sinergia per concorrere ad un obiettivo comune».

Ma non manca, nel mezzo, qualche frecciata al sindaco. «La demagogia alimenta un consenso fragile, veloce, mutevole. evidenzia - I like dei social network sono solo un'istantanea pacca sulla spalla e non certo la soluzione a problemi». Ed ancora: «Trovo gradevole ed anche apprezzabile il clima generale di festa in cui hai sapientemente avvolto la città, ma è evidente che l'allegria di questi giorni non può trasformarsi in agenda politica, in una permanente arma di distrazione di massa per nascondere ben altre sfide e impegni che vi attendono». Dal canto suo, il leader delle minoranze promette un'opposizione dialogante: «Ma la rotta va invertita subito, adesso, ad inizio consiliatura» - afferma - «Ti chiedo, pertanto, di favorire un approccio che torni ad essere dialogante, abbandonando la semplice forza dei numeri della tua maggioranza a favore di un reale rispetto di tutte le sensibilità presenti in Consiglio comunale».

Il primo banco di prova, allora, sarà proprio costituito dalla vicenda delle commissioni consiliari: «Con i colleghi dell'opposizione, abbiamo chiesto al presidente Maggio la convocazione urgente di un' ultima conferenza dei capigruppo. La politica chiosa Cipriano - non può essere solo sorrisi, né tanto meno tattica, retroscena, desiderio di rivalsa, una sfida a chi frega meglio l'avversario».
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