Manca la certificazione antisismica,
stop alla vendita del Palazzo di Città

Manca la certificazione antisismica, stop alla vendita del Palazzo di Città
di Flavio Coppola
Sabato 12 Febbraio 2022, 09:32
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Manca la certificazione antisismica del Palazzo di Città. La trattativa per la cessione della Casa comunale alle Fiamme Gialle resta in alto mare. Ieri mattina, il comandante della Guardia di Finanza, Salvatore Minale, ha incontrato l'amministrazione avellinese a Piazza del Popolo. A due anni dall'annuncio della trattativa, secondo voci smentite ormai chiusa, giunge invece la conferma che di concreto non c'è ancora nulla. «Abbiamo diverse proposte da valutare. dice in premessa il colonnello Per Palazzo di Città, aspettiamo che il Comune ci consegni le carte relative all'adeguamento antisismico dell'edificio. Per noi, è fondamentale per poter valutare l'ipotesi di acquisto». Ieri mattina - al netto della presenza fisica del capo delle Fiamme Gialle a Palazzo di Città, le carte non sono venute fuori. «Il Comune - continua Minale si era riservato di trasmetterle, ma ciò non è ancora avvenuto per ragioni tecniche». Nessun problema, perchè non c'è fretta: «I nostri uffici tecnici prenderanno contatti e potremo effettuare la valutazione». Nello specifico, il fabbricato dovrà risultare adeguato rispetto alle ultime norme antisismiche per le edifici e le opere strategiche. Le Fiamme Gialle richiedono un grado di sicurezza da quarta classe. Fino a quando il nodo non sarà sciolto, evidentemente, la trattativa resterà nel campo delle ipotesi. «Una volta osservati i documenti spiega il colonnello Minale, potremo comprendere se è necessario che il Comune faccia degli ulteriori interventi. A quel punto, i nostri vertici potranno decidere il da farsi».

A dispetto dell'entusiasmo del sindaco Festa, che ha annunciato il trasferimento del Comune a Palazzo De Peruta nel giorno del suo insediamento, ormai 3 anni fa, i tempi, anche nella migliore delle ipotesi, sarebbero molto lunghi. E molto probabilmente non basterebbero i due anni che restano in questa consiliatura per vendere Palazzo di Città e riqualificare il «De Peruta». Minale ha il dono della chiarezza: «Al momento, non c'è alcun atto, né documento ufficiale sulla trattativa. Per noi chiosa resta da valutare anche la questione relativa ai diversi corpi del fabbricato». L'Anagrafe, collegata da un ponte alla sede istituzionale dell'Amministrazione, è stata esclusa sin dall'inizio dalla possibile operazione di alienazione. La possibilità che il Comune di Avellino possa incassare quei 5 milioni di euro che ha immaginato con la vendita della metà di Palazzo di Città, insomma, resta remota. Meglio concentrarsi su una nuova strategia di alienazione dei beni patrimoniali, dato che i 35 milioni immaginati sono rimasti tutti sulla carta. In più, l'attuale sede comunale, sarebbe priva anche di certificazione antincendio.
 

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