C'è troppo vento ad Avellino:
a campo Genova ambulanti in ritirata

C'è troppo vento ad Avellino: a campo Genova ambulanti in ritirata
di Flavio Coppola
Mercoledì 2 Febbraio 2022, 07:43 - Ultimo agg. 17:37
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Campo Genova si trasforma nella galleria del vento e i tutti gli ambulanti battono in una clamorosa ritirata. Il mercato non c'è più ed è la cronaca di un disastro annunciato. L'avevano detto, infatti, gli esercenti che in inverno svolgere la fiera nella terrazza della «Smile Arena» sarebbe stato proibitivo se non impossibile. E ieri, l'imprevisto abbondantemente prevedibile si è puntualmente verificato. Per la prima volta in tanti decenni appuntamenti bisettimanali. E' sempre più un mercato fantasma quello che il sindaco Festa ha voluto ostinatamente lasciare nella nuova location per tutto il 2022.

E il fattaccio succede proprio mentre trapelano, dal muro di omertà fatto innalzare sul tema dall'amministrazione comunale, le prime risultanze del piano di caratterizzazione che Arpac e Comune stanno conducendo sul sito «potenzialmente contaminato». In particolare, alcuni dei parametri ambientali relativi ai suoli non sarebbero conformi alle soglie massime previste dalla legge. Proprio come era avvenuto l'anno scorso, nelle indagini preliminari poi finite con il diktat tanto inviso al sindaco Festa: un più serrato e dettagliato piano di monitoraggi dell'area che aveva ospitato, precedentemente, ecoballe e isola ecologica.

Risultati ufficiosi, dunque non definitivi, solo perché il Comune non ha ancora inviato all'Arpac gli esiti dei propri sondaggi. Dunque il contraddittorio previsto dalla norma non è ancora stato effettuato. Al netto della delicatezza della questione, Piazza del Popolo continua a procedere a rilento. Infatti, la Regione che a maggio scorso aveva ordinato di chiudere tutto in sei mesi ha dovuto concederne a Palazzo di Città altrettanti, fino ad aprile. 

Ma l'ente non ha ancora nemmeno firmato l'atto preliminare alla caratterizzazione stessa, la convenzione con l'Arpac. Sul punto, una nota della direzione campana dell'Agenzia per la protezione ambientale, ha esortato ancora una volta l'ente solo l'altro giorno. Se il verdetto sulle condizioni ambientali dell'area non arriverà prima di qualche mese, quello della città e dei commercianti è stato drammaticamente pronunciato ieri. Alle 9 di mattina, un lunga fila di furgoncini ha attraversato mestamente, e in uscita, la poco sorridente e troppo ventosa «Smile Arena» che aveva raggiunto nelle prime ore della mattinata. Maltempo a parte - ma non pioveva - era risultato impossibile ai venditori di abiti e di altri articoli commerciali allestire il propri stend ed esporre i propri prodotti. «Ci venga il sindaco a lavorare qua sopra». era insorto col viso pieno di rabbia un commerciante Del resto, già da mesi, anche con condizioni meteo più favorevoli, il martedì era il giorno della fuga dal mercato. Quasi la metà dei venditori, e di conseguenza degli avventori, avevano preso l'abitudine di disertarlo. Ora ecco un deserto vero e proprio. Peppino Innocente, voce degli ambulanti e vice presidente dell'Associazione degli imprenditori irpini, tira i fili del ragionamento e non mostra, ormai, alcuna sorpresa: «Stiamo pagando le conseguenze che di ciò che avevamo già preventivato.

 

Una condizione che, vista l'allocazione dell'area mercatale, perdurerà almeno fino a marzo». A differenza della vecchia sede, il Piazzale degli Irpini, Campo Genova non è protetta da barriere: nè naturali nè artificiali. «Si tratta - evidenzia ancora una volta - di un luogo aperto, come una terrazza sul cucuzzolo della montagna. Molto esposta alle intemperie - aggiunge innocente - e senza protezioni». Il sindaco Festa l'aveva visitata trionfalmente in estate, sia di giorno che in un'edizione serale. Ma si era guardato bene dal farlo nell'ultimo mercato notturno di dicembre, disastroso di pomeriggio. «Per noi - realizza Innocente - saranno altri tre mesi di lavoro perso. Le conseguenze della scelta del nuovo sito, evidentemente, erano state sottovalutate». Diversa, ancora una volta, la posizione dell'amministrazione. La vicesindaco con delega al Commercio, Laura Nargi, fa sapere di non aver ricevuto lamentele. E sottolinea «le condizioni di estrema ventosità della giornata». Un fatto, dunque, sporadico e non destinato a ripetersi a stretto giro. Il destino della fiera, però, sembra segnato. Un altro anno così e il numero dei commercianti si ridurrà all'osso. E una delle fiere più grandi della Campania, semplicemente, non esisterà più.
 

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