Messaggi a luci rosse ai fedeli,
il parroco smascherato dai video

Messaggi a luci rosse ai fedeli, il parroco smascherato dai video
di Alessandra Montalbetti
Martedì 28 Agosto 2018, 10:30 - Ultimo agg. 13:00
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Dottor Jekyll e Mister Hyde. Da parroco stimato e benvoluto per le sue iniziative benefiche e tanto amato dai bambini, a prete corvo pronto a scagliarsi contro altri parroci della città, attraverso la realizzazione e la distribuzione di volantini diffamatori.

Don Enrico Russo, fino a qualche settimana fa nella parrocchia di Rione Valle, dopo esser stato smascherato, anche per alcuni sms ambigui inviati ad uomini sposati, al termine di ulteriori verifiche effettuate dalla Curia stessa, ha chiesto l'allontanamento volontario. Assenza giustificata dall'insorgere di alcuni problemi di salute. Al momento il parroco è ospitato presso una comunità di Gesuiti a Roma e al suo posto è subentrato, da fine giugno, Don Marcello Cannavale.
 
Nel mirino del giovane prete erano finiti - nel marzo scorso dopo la visita di Papa Francesco in Campania - 13 parroci della città e della provincia irpina. In diverse parrocchie, tra cui anche quella di San Ciro e in tante altre chiese dalla provincia irpina, furono ritrovati dei volantini diffamatori contenenti le foto e i nomi dei preti considerati da Don Enrico Russo dei peccatori. I manifesti diffusi per infangare alcuni padri e far emergere - a suo avviso - «i peccati della chiesa avellinese, che tutti conoscono e nessuno dice» finirono subito nelle mani dei carabinieri della stazione di Serino, dopo la comparsa dinanzi alla chiesa della frazione Rivottoli. Nel piccolo centro irpino i manifesti destarono molto scalpore e la notizia si diffuse rapidamente.

Le indagini furono subito avviate anche dai carabinieri del comando provinciale di Avellino al fine di individuare il responsabile dell'episodio. Ad inchiodare Don Enrico Russo alle sue responsabilità sarebbero state le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza. Riprese che hanno consentito l'identificazione della targa dell'auto utilizzata per la distribuzione del materiale cartaceo diffamatorio realizzato contro una parte del clero irpino dal giovane prete.

Ma contro il parroco di Rione Valle - allontanatosi volontariamente e nei confronti del quale non sono state presentate denunce né da parte dei sacerdoti diffamati, né da parte degli uomini oggetto delle sue attenzioni morbose - vi sarebbero anche diversi racconti dei fedeli, abituali frequentatori della parrocchia del quartiere periferico.

Infatti i riflettori sul prete corvo si sarebbero accesi per alcune avances ricevute da uomini sposati. Uno di questi, infastidito per il contenuto degli sms, non esitò a presentarsi in Curia per segnalare l'accaduto.

Dopo i due episodi che hanno visto protagonista il prete, tanto amato anche dai bambini della parrocchia di Valle, a monsignor Arturo Aiello, non rimase altra scelta che convocare tutti i preti finiti nel manifesto. I parroci diffamati decisero di non presentare denuncia contro Don Enrico Russo. Ma Il giovane parroco, al termine del confronto con la curia avellinese, decise di allontanarsi dalla parrocchia di Valle, affidatagli quasi cinque anni fa. La notizia del suo allontanamento è stata resa nota soltanto ieri, a distanza di due mesi dall'avvicendamento nella parrocchia di Rione Valle.
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