Avellino, la mossa di Priolo:
esproprio per il centro autismo

Avellino, la mossa di Priolo: esproprio per il centro autismo
di Flavio Coppola
Sabato 2 Marzo 2019, 11:30
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Esproprio con procedura ordinaria. E' questa la strategia che il commissario del Comune di Avellino, Giuseppe Priolo, ha intenzione di mettere in campo affinchè l'ente entri finalmente in possesso dei suoli sui quali sorge il Centro per l'Autismo. Non a caso, ieri, il numero uno della triade di Palazzo di Città ha deliberato, di fatto, l'azzeramento delle procedure in corso, ormai da anni, e in particolare dell'acquisizione sanante. In pratica, convinto che negli anni la posizione del Comune di Avellino sia stata ineccepibile, a dispetto di quella dell'imprenditore italo-americano Pasquale Pescatore, che vanta titoli su quei terreni, Priolo tira dritto per procedere con l'esproprio vero e proprio. L'assunto è che Pescatore ha ostacolato la chiusura del percorso, rendendosi irreperibile e non adempiendo ai suoi obblighi. In particolare si legge nell'atto - non realizzando la parte privata del Progetto urbanistico attuativo di sua competenza, indispensabile per perfezionare le cessioni dopo l'approvazione del Piano Urbanistico comunale. Quindi l'ente intende procedere a carro armato per poter finalmente aprire la struttura socio sanitaria, dopo oltre 10 anni di estenuante telenovela.
 
Nella delibera approvata ieri, l'iter viene ricostruito puntigliosamente per dimostrare la bontà delle procedure comunali e la necessità di proseguire. Si parte dall' approvazione del bando per la riqualificazione dell'area, nel 2001, fino alla concessione del primo finanziamento, da 2,1 milioni per la «Realizzazione di un centro servizi e assistenza socio-sanitaria per soggetti autistici». Nel 2006, in concomitanza con l'avvio dei primi lavori, partiva il procedimento di esproprio della superficie facente parte della più ampia estensione appartenente a Pasquale Pescatore. All'epoca, l'imprenditore aveva comunicato - si legge nell'atto - «la propria volontà di risolvere in via bonaria» la cessione dei suoli. Ma la procedura non si è mai concretizzata. Nel 2014, Pescatore ricorreva al Tar contro il Comune. La controversia continuava in tribunale, a totale discapito delle tante famiglie in attesa dell'apertura del centro. Il 20 febbraio 2014, però, le parti si incontrarono per raggiungere un accordo. Decisero di riaggiornarsi: «Tale incontro scrive oggi l'ente - non ha più avuto luogo per irreperibilità dello stesso. Allo stato, Pescatore non ha volontariamente presentato il Piano Urbanistico Attuativo di iniziativa privata, così impedendo all'Ente anche la possibilità di tradurre in atto pubblico o da redigere in forma pubblica amministrativa il verbale di cessione volontaria». Per contro, nella delibera, il commissario Priolo ricorda che «il Comune di Avellino ha conformemente eseguito ogni sua prestazione, a fronte del mancato ingiustificato adempimento ai propri impegni da parte del signor Pasquale Pescatore». Proprio per questo, anche la procedura di acquisizione sanante avviata dal Comune, sotto la giunta Foti, il 20 marzo 2018, è non corretta giuridicamente, oltre che non efficace». L'ente, insomma, non ha nulla da sanare. Deve espropriare: «Avendo il Comune di Avellino si legge ancora - per la parte di propria competenza, ottemperato a tutto». Non solo. Priolo ricorda che ora «risulta preminente l'interesse pubblico all'annullamento di quella delibera e di ogni atto presupposto e conseguente. E' necessario procedere a formalizzare definitivamente l'acquisizione dell'area, in maniera corretta giuridicamente, ed è ancor più urgente e necessario consentire l'immediata fruibilità della struttura realizzata su quell'area, destinata a Centro per l'autismo». Il commissario evidenzia, infatti, che «i lavori sono in stato avanzatissimo di ultimazione e sono state già avviate le attività prodromiche alla gestione». Il Comune, insomma, vuole scrivere la parola fine sulla vicenda. Punto e a capo. Annullata la delibera di Foti, tagliati i ponti con Pescatore, l'esproprio è imminente. Non attendono altro decine e decine di famiglie i cui figli sono affetti dal disturbo dello spettro autistico.
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