Scuola e trasporti ma anche protocolli di sicurezza anti-covid e organizzazione interna ai plessi. Il Piano coordinato dalla Prefettura di Avellino, con Provveditorato agli Studi, Asl, Provincia, Regione, Comuni e aziende del Tpl è praticamente pronto così come lo sono i diversi istituti irpini. In attesa del suo banco di prova che scatterà mercoledì, con l'avvio dell'anno scolastico, però, dai sindacati di categoria arrivano alcuni significativi rilievi. Sotto i riflettori gli aspetti che già in partenza vengono considerati carenti e che per questo, in prospettiva, potranno generare importanti criticità da risolvere. Il piano va visto all'opera - dice Tonino D'Oria, segretario della Uil Scuola - e, naturalmente, ci auguriamo che possa funzionare al meglio. Nel fare gli auguri ai dirigenti scolastici, ai docenti e al personale, prendiamo atto del lavoro svolto nell'ottica che tutto è migliorabile e che i correttivi possono arrivare durante il percorso. Servirà certamente un monitoraggio costante, in quanto l'auspicio è che le lezioni in presenza debbano continuare fino a giugno. Così come è auspicabile un confronto periodico proprio per verificare e intercettare i punti deboli da correggere. E una prima perplessità per D'Oria la suscitano gli orari differenziati e i trasporti.
Lo sfalsamento degli orari di ingresso innesca una serie accorgimenti che vanno dall'organizzazione dei docenti al prolungamento della giornata scolastica, sia per gli alunni che per il personale. Sul servizio dei bus, poi, bisognerà che i vettori garantiscano effettivamente le corse necessarie, considerando anche le ultime ore alle superiori. Mentre per il primo ciclo servono più collaboratori sui controlli. Secondo la segretaria della Flc Cgil, Erika Picariello, il grosso punto interrogativo sul Piano trasporti è legato al fatto di non essere stato ancora rodato: Capiremo dai primi giorni di scuola come calibrarlo meglio.
Per il segretario della Cisl Scuola, Salvatore Bonavita, poi, il Piano Scuola non è ancora del tutto definito: In realtà - sostiene - mancano ancora i dati precisi sugli studenti pendolari che utilizzano i mezzi pubblici. Numeri fondamentali per capire se ci sono delle difficoltà e meglio calibrare il servizio. Inoltre, sempre sui trasporti, non si è compreso perché non sono state implementate delle fermate mirate direttamente con gli autobus di linea, al posto di fare il doppio passaggio con le navette urbane. Lo avevamo chiesto noi, lo aveva annunciato anche il prefetto. Probabilmente ci sarebbe voluto uno sforzo maggiore che le aziende non hanno inteso produrre per problemi organizzativi interni. E se sulle criticità addebitate al Piano le osservazioni sono piuttosto variegate, sul caos supplenze la condanna è unanime. L'algoritmo - afferma D'Oria - sta mostrando tutte le sue falle. Siamo alla terza pubblicazione delle graduatorie e non sarà l'ultima. Non ci si può basare su un sistema automatico. In questo modo non si fa altro che alimentare ricorsi e contenziosi. Per Picariello è evidente che la macchina non riesce ad incrociare i dati e il processo non garantisce trasparenza nelle assegnazioni. Si rilevano ancora delle incongruenze e questo determina che gli aspiranti non vedano rispettato il loro diritto alla giusta collocazione in graduatoria. Sarà difficile sanare gli errori, siamo vicini ai precari. Intanto, continuano ad arrivare reclami. Netto, infine, il giudizio di Bonavita: Non si comprende il meccanismo dell'algoritmo che alcune situazioni non considera proprio. Sicuramente si arriverà all'inizio delle lezioni con un organico ancora non cristallizzato. Ci saranno ricorsi e posti vacanti o un surplus di insegnanti. Del resto è già successo e attualmente riscontriamo come alcuni che avevano avuto la nomina nel primo e nel secondo elenco ora non compaiono più.