Avellino, la sfida infinita sui rifiuti: il Tar non decide, sentenza solo a gennaio

Nel 2024 il giudizio nel merito sul ricorso di Irpiniambiente: gestione alla Grande srl, ma il Tribunale può ribaltare tutto

Caso rifiuti, a gennaio la decisione del Tar
Caso rifiuti, a gennaio la decisione del Tar
di Alessandro Calabrese
Sabato 23 Settembre 2023, 10:17
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Nessuna sospensione sull'efficacia degli atti prodotti dal Comune di Avellino per la costituzione della Grande srl ma il ricorso di Irpiniambiente va avanti e registrerà un giudizio di merito il prossimo 24 gennaio. Così ha deciso la Prima sezione del Tar di Salerno nella Camera di Consiglio svolta mercoledì. Ieri la pubblicazione dell'ordinanza che, nella sua sinteticità, propria dei rinvii, dà già alcune informazioni importanti.

Intanto, il respingimento della domanda cautelare rispetto alle eccezioni preliminari è senza dubbio legato all'affidamento del servizio di igiene urbana alla Grande srl, effettuato il 30 agosto, a una settimana dalla prima data dell'udienza (6 settembre) poi rinviata al 20 e, quindi, sopravvenuto.

Mentre nei motivi dell'impugnazione della procedura da parte della partecipata della Provincia, la mancata approvazione dello schema di convenzione tra Ato e Comune è messa in evidenza nel testo del provvedimento. Del resto, proprio, su questo punto e cioè i tempi e i contenuti relativi a questo atto regolatorio dei rapporti tra l'Ente d'Ambito e Palazzo di Città sul sub ambito del capoluogo che, probabilmente, si giocherà la partita a gennaio.

«La decisione del Tar di Salerno - afferma l'amministratore unico di Irpiniambiente, Claudio Crivaro - va sicuramente considerata, ma attendiamo la discussione di merito per una definizione della vicenda. Il nostro ricorso risponde esclusivamente ad un principio di rispetto delle regole e di salvaguardia del patrimonio aziendale della società provincializzata e delle maestranze in essa presenti». Al momento, però, non c'è dubbio: non aver avuto lo stop dal Tar per il sindaco Gianluca Festa è un primo round favorevole. Una circostanza che gli permette di andare avanti sul percorso tracciato insieme al socio privato, la De Vizia Transfer. Ed è molto verosimile che si punti ad accorciare i tempi e ad avviare il servizio, completando anche le procedure necessarie con Collina Liguorini. Questo, però, non significa avere già la vittoria in tasca.

La decisione di non concedere la sospensiva, infatti, è specificato dalla stessa ordinanza, non pregiudica «ogni diversa valutazione di merito». Detto ciò le domande che si pone il cittadino-utente sono altre. La prima è lampante: cosa accadrà se poi il 24 gennaio, a servizio ormai avviato, il Tar darà ragione ad Irpiniambiente? La nuova normativa è chiara: da una parte fissa la data del 7 dicembre per commissariare gli Ato che non si mostrano pronti, dall'altra pone il via alla nuova conduzione del ciclo integrato dei rifiuti per il primo gennaio 2024. Dunque, i tempi operativi e quelli della giustizia non collimano.

Ma un servizio essenziale come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, oltre che di igiene urbana, non può essere fermato da un giorno all'altro. Per cui, a rigor di logica, dovrebbe subentrare l'Ente d'Ambito che a sua volta, però, ha più di un grattacapo essendo alle prese con un ricorso nei suoi confronti da discutere il 22 novembre. Un altro quesito, che pure in questi giorni è dibattuto dagli addetti ai lavori e da tutti gli attori interessati, riguarda, poi, proprio Irpiniambiente, che la stessa normativa vedrebbe cessare, almeno in quanto al ramo d'azienda relativo ai rifiuti, lo stesso primo gennaio prossimo.

Cosa succederà alla società? E, soprattutto, resterà in piedi o decadrà il legittimo interesse nel ricorso intentato? La verità, al di là delle risposte tecniche, è che ancora una volta la magistratura deve intervenire dove la politica ha fallito non trovando soluzioni condivise. E in nessun caso a vincere sarà la comunità.
 

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