Asidep, tempo scaduto: partono i licenziamenti, in 55 senza più lavoro

Sullo sfondo l'inchiesta della Procura dopo la denuncia presentata dalle parti sociali

Asidep, tempo scaduto: partono i licenziamenti, in 55 senza più lavoro
Asidep, tempo scaduto: partono i licenziamenti, in 55 senza più lavoro
di Alessandro Calabrese
Sabato 16 Settembre 2023, 09:27 - Ultimo agg. 10:36
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«A questo punto dobbiamo sperare solo in un commissariamento della gestione Asi con l'ingresso diretto della Regione Campania. Il consorzio, da ciò che è dato sapere per vie ufficiose, starebbe preparando una gara per affidare temporaneamente ad un altro soggetto la depurazione industriale. Dodici mesi rinnovabili per altri dodici. Ma il bando europeo considererebbe solo 20 lavoratori sugli attuali 55 dell'Asidep».

Nel giorno in cui è scaduto l'aut aut della curatela fallimentare che aveva annunciato la restituzione da Asidep ad Asi di addetti, attrezzature e impianti, e l'avvio dell'iter dei licenziamenti, il segretario della Fismic, Giuseppe Zaolino, sbotta e punta l'indice contro quella che definisce una gestione incapace e poco trasparente. «Lo scenario che si apre davanti ad Asidep e ai suoi lavoratori - spiega - è tutt'altro che roseo. La scadenza annunciata meritava almeno un chiarimento. È per questo che abbiamo chiesto al prefetto di Avellino, Paola Spena, un nuovo tavolo da convocare ad horas. Anche perché è di pochi giorni fa la nota con la quale la stessa prefettura chiedeva lumi sull'incontro annunciato tra Asi e curatela fallimentare per lo scorso 5 settembre».

E aggiunge: «Il presidente Pasquale Pisano si fa forte del sostegno dei sindaci "amici".

Questi ultimi, però, sottovalutano l'inchiesta in corso e non tengono conto che, in qualche misura, sono diventati complici in un sistema che poi coinvolgerà anche loro a livello di responsabilità». Dalla presentazione, il 7 settembre, dell'esposto-denuncia in Procura da parte di Fismic, Fiom Cgil e Uilm, infatti, sono partiti degli accertamenti attraverso i quali gli inquirenti puntano a fare chiarezza su una storia definita "torbida" dagli stessi sindacati di categoria.

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«Tutto nasce - riprende Zaolino - dal taglio del 70% della convenzione effettuato qualche mese prima che fallisse il Cgs, precedente braccio operativo Asi sulla depurazione industriale, dopo il tentativo di concordato andato male. Così il Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale risveglia la società "dormiente", Asidep, attivata attraverso il fitto di ramo d'azienda del Cgs. Ma come si fanno a sostenere le spese con 70mila euro al mese da far passare per la curatela per pagare gli operai e 2.000 euro da investire sulla depurazione?». Perplesso e amareggiato il segretario della Fiom Cgl, Giuseppe Morsa. «Chi c'è batta un colpo - esordisce - siamo all'oscuro di tutto in una vicenda che riguarda una società pubblica e la sua partecipata ma soprattutto 55 lavoratori che non percepiscono lo stipendio già da tre mesi. Mentre il presidente dell'Asi Pisano prende impegni ai tavoli di concertazione che poi puntualmente disattende. Aveva assicurato di inviare il capitolato d'appalto a Irpiniambiente per verificare la possibilità di una gestione temporanea, numeri alla mano, da parte della partecipata della Provincia, e invece niente. Non si comprende qual è la sua strategia. Noi siamo fermi ai dati presentati agli inizi di agosto».

Anche il riferimento Fiom, poi, tira in ballo la Regione Campania che si era resa disponibile a dare una mano. «Il vice governatore Fulvio Bonavitacola continua dichiarò la massima apertura di fronte alla presentazione di un piano industriale di rilancio. Anche questo, però, non è stato prodotto. Eppure, al momento l'unica possibilità di difendere l'asset pubblico della depurazione industriale è, a mio avviso, una gestione in house che garantisca il servizio e la piena occupazione, in attesa dei fondi regionali per adeguare gli impianti al conto terzi. Sono molto preoccupato. Da parte di tutti serve uno sforzo straordinario, anche da parte degli Industriali».
 

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