Asidep, 56 dipendenti ancora in bilico corsa contro il tempo per salvare i posti

i curatori fallimentari hanno indicato come termine perentorio il 15 settembre

Asidep, 56 dipendenti ancora in bilico corsa contro il tempo per salvare i posti
di Michele De Leo
Sabato 2 Settembre 2023, 10:01
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Rischia di esplodere nuovamente la vertenza della depurazione. Il prossimo 15 settembre scade, infatti, il termine perentorio fissato dai curatori fallimentare del Cgs Tommaso Nigro e Fortunato Esposito: senza una soluzione che assicuri la continuità del servizio, la gestione della depurazione industriale sarà retrocessa all'Asi con il licenziamento collettivo di tutti i 56 dipendenti del Cgs.

A due mesi dall'ultimo incontro, però, poco o nulla è stato fatto. Una eventuale soluzione resta ancora tutta da costruire. L'ipotesi di un intervento di Irpiniambiente, seppur rilanciata in ogni occasione, è caduta già da diversi mesi. Lo hanno scritto, nero su bianco, gli stessi curatori fallimentari nel documento di annuncio dell'iter per la retrocessione del servizio ed il licenziamento degli addetti.

Molto complessa pure la possibilità dell'intervento di un imprenditore privato: le interlocuzioni avviate dai vertici dell'Asi hanno portato tutte a richieste di ridimensionamento dei livelli occupazionali. Una prospettiva inaccettabile per le organizzazioni sindacali che giudicano imprescindibile, oltre alla continuità produttiva, anche la salvaguardia di tutti i dipendenti dell'Asidep. La situazione resta, dunque, delicata e complessa. Per questo, sindacati e addetti hanno concordato la necessità di convocare una nuova assemblea in cui fare il punto della situazione e valutare l'opportunità di mettere in campo nuove iniziative di protesta in attesa della scadenza del 15 settembre.

L'assemblea è in programma il prossimo 5 settembre, in concomitanza con l'incontro che il presidente dell'Asi Pasquale Pisano terrà con i sindacati del settore funzione pubblica per discutere della prospettiva di riduzione dei costi del personale del consorzio.
È insostenibile, per l'ente di Pianodardine, una spesa annua di un milione e 300mila euro per lo stipendio dei 13 dipendenti dell'Asi, soprattutto in un momento così delicato e complicato per la partecipata impegnata nella depurazione.

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La deadline fissata dai curatori fallimentari Nigro ed Esposito rischia di rappresentare un punto di non ritorno per i lavoratori impegnati nella gestione dei depuratori di proprietà dell'Asi.
Il provvedimento di licenziamento collettivo aprirebbe una discussione con i sindacati ma, di fatto, metterebbe seriamente a rischio il futuro occupazionale dei 56 dipendenti dell'Asidep. Le organizzazioni di categoria vogliono, quindi, fare di tutto per scongiurare l'avvio del licenziamento collettivo e sono pronte a riprendere la mobilitazione per evitare l'ennesimo terremoto sociale.

L'unica prospettiva concreta per provare a scongiurare i licenziamenti passa per un intervento dell'Asi: il consorzio guidato da Pasquale Pisano dovrebbe assorbire gli addetti della partecipata specializzata nella depurazione e concordare, subito dopo, l'avvio di un percorso di ammortizzatori sociali.
Questo dovrebbe coinvolgere, inevitabilmente, anche gli attuali dipendenti del consorzio che sarebbero certamente scontenti di questa possibilità.
L'unica strada attualmente percorribile è, dunque, ancora costellata di numerosi ostacoli che sarà difficile da superare. Per questo, i sindacati e gli addetti dell'Asidep non vogliono arrivare impreparati alla scadenza del 15 settembre e sono pronti a dare battaglia per chiedere il diritto al lavoro.
 

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