Un'intera sponda del «Fenestrelle» rasa al suolo. Un'area parco, vincolata dal Puc, in gran parte di proprietà del Demanio, e un'altra, prevalentemente privata, spianate nei giorni scorsi con interventi radicali ed invasivi che hanno cancellato tra le altre cose centinaia di alberi. Indagano i carabinieri della Forestale, e monta l'indignazione per lo scempio del costone sulla bretella che congiunge la periferia di San Tommaso, da una parte, con la rotatoria di Piazzetta Perugini, e dall'altra, con lo sbocco su Corso Europa di via Zigarelli. All'altezza del Genio Civile, lo spettacolo è visibile chiaramente dalla strada. Recisi tutti gli alberi, prevalentemente noccioleti, e la fitta vegetazione, a ridosso della sponda del fiume dunque nella proprietà del Demanio il costone si presenta come un ammasso di terra sul quale si intravede il disegno di una rudimentale strada. Si inerpica in una salita complicata e polverosa sino alla sommità della collina. I carabinieri della Forestale, che ieri si sono portati in quella zona per chiedere spiegazioni al Genio Civile, nei giorni scorsi hanno raggiunto pure gli uffici di Piazza del Popolo. Le segnalazioni sono numerose. Ma l'amministrazione Festa ha risposto di non saperne nulla. I terreni non sono comunali. Ma i lavori, in ogni caso, non sarebbero stati autorizzati dall'ente dal settore competente. Anche il Genio civile è sulla stessa posizione: «Non sono aree di nostra proprietà, non sono lavori realizzati da noi». spiega la dirigente regionale Anna Campobasso Ma le segnalazioni hanno raggiungo anche il Genio civile, che ieri ha attivato i suoi tecnici. Ma non è l'unico intervento controverso. Dall'altro lato, salendo per via Zigarelli, la devastazione è visibile solo dall'alto. Ma l'area interessata risulta ancora maggiore. Terreni privati interamente spianati, con sommo sacrificio degli alberi e della vegetazione, sebbene vincolati, e a sfregio della collina. Al punto che si è mosso anche il Comune, attraverso i vigili urbani. I caschi bianchi hanno effettuato un sopralluogo sui terreni oggetti di interventi tanto invasivi.
Il caso, mentre le forze dell'ordine provano a vederci chiaro, crea un mix di sgomento e indignazione in città. Le aree in questione, infatti, sono parte della grande suggestione del «Parco del Fenestrelle», cara al compianto ex sindaco, Antonio Di Nunno. Un'opera ecosostenibile sulla quale si è impegnata recentemente pure l'assessore all'Urbanistica dell'amministrazione Festa, Emma Buondonno. Antonio Gengaro, già vicesindaco di Avellino e assessore al ramo, è dunque durissimo: «È iniziata la devastazione del Parco del Fenestrelle, a partire dalla zona del Genio civile. È in atto - aggiunge - lo scempio di aree vincolate, pubbliche e private, la parte più bella di Avellino, senza che nessuna autorità intervenga per tutelare la città».
Nel rimpallo generale di responsabilità tra gli enti, infatti, ci sarebbero diverse mancanze.