Avellino, scempio del Fenestrelle:
abbattuti centinaia di alberi

Avellino, scempio del Fenestrelle: abbattuti centinaia di alberi
di Flavio Coppola
Giovedì 22 Aprile 2021, 08:26 - Ultimo agg. 20:50
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Un'intera sponda del «Fenestrelle» rasa al suolo. Un'area parco, vincolata dal Puc, in gran parte di proprietà del Demanio, e un'altra, prevalentemente privata, spianate nei giorni scorsi con interventi radicali ed invasivi che hanno cancellato tra le altre cose centinaia di alberi. Indagano i carabinieri della Forestale, e monta l'indignazione per lo scempio del costone sulla bretella che congiunge la periferia di San Tommaso, da una parte, con la rotatoria di Piazzetta Perugini, e dall'altra, con lo sbocco su Corso Europa di via Zigarelli. All'altezza del Genio Civile, lo spettacolo è visibile chiaramente dalla strada. Recisi tutti gli alberi, prevalentemente noccioleti, e la fitta vegetazione, a ridosso della sponda del fiume dunque nella proprietà del Demanio il costone si presenta come un ammasso di terra sul quale si intravede il disegno di una rudimentale strada. Si inerpica in una salita complicata e polverosa sino alla sommità della collina. I carabinieri della Forestale, che ieri si sono portati in quella zona per chiedere spiegazioni al Genio Civile, nei giorni scorsi hanno raggiunto pure gli uffici di Piazza del Popolo. Le segnalazioni sono numerose. Ma l'amministrazione Festa ha risposto di non saperne nulla. I terreni non sono comunali. Ma i lavori, in ogni caso, non sarebbero stati autorizzati dall'ente dal settore competente. Anche il Genio civile è sulla stessa posizione: «Non sono aree di nostra proprietà, non sono lavori realizzati da noi». spiega la dirigente regionale Anna Campobasso Ma le segnalazioni hanno raggiungo anche il Genio civile, che ieri ha attivato i suoi tecnici. Ma non è l'unico intervento controverso. Dall'altro lato, salendo per via Zigarelli, la devastazione è visibile solo dall'alto. Ma l'area interessata risulta ancora maggiore. Terreni privati interamente spianati, con sommo sacrificio degli alberi e della vegetazione, sebbene vincolati, e a sfregio della collina. Al punto che si è mosso anche il Comune, attraverso i vigili urbani. I caschi bianchi hanno effettuato un sopralluogo sui terreni oggetti di interventi tanto invasivi.

Il caso, mentre le forze dell'ordine provano a vederci chiaro, crea un mix di sgomento e indignazione in città. Le aree in questione, infatti, sono parte della grande suggestione del «Parco del Fenestrelle», cara al compianto ex sindaco, Antonio Di Nunno. Un'opera ecosostenibile sulla quale si è impegnata recentemente pure l'assessore all'Urbanistica dell'amministrazione Festa, Emma Buondonno. Antonio Gengaro, già vicesindaco di Avellino e assessore al ramo, è dunque durissimo: «È iniziata la devastazione del Parco del Fenestrelle, a partire dalla zona del Genio civile. È in atto - aggiunge - lo scempio di aree vincolate, pubbliche e private, la parte più bella di Avellino, senza che nessuna autorità intervenga per tutelare la città». 

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Nel rimpallo generale di responsabilità tra gli enti, infatti, ci sarebbero diverse mancanze.

Piazza del Popolo e la Soprintendenza, per esempio, avrebbero dovuto rilanciare propri pareri di competenza. Ma al momento nel Comune nessuno sembra saperne nulla. Nella città del dissesto idrogeologico sempre più devastante, e pure dell'emergenza smog che rilancia la necessità di implementare il verde, lo scempio del costone indigna pure sui social. Il celebre costruttore dei decenni addietro, Pippo Bombaci Zagari, segnala nella vicenda un'ulteriore campanello d'allarme. Lo fa rispetto ai lavori ancora in corso, con macchine pesanti, sulla sponda in corrispondenza del Genio civile: «La maggiore preoccupazione scrive - è che quella zona, per il passato, è stata oggetto di estrazione di pozzolana». In pratica, al di sotto ci sarebbe ben poco. «Quindi avverte Zagari - rappresenta un pericolo per gli uomini che lavorano su quei due enormi macchinari». Ma il rischio frana sarebbe ancora maggiore. Decine le segnalazioni giunte nei giorni scorsi anche alla Provincia e alla Forestale. Le attuali condizioni della sponda non sembrano promettere nulla di buono dal punto di vista della tenuta idrogeologica. Zagari stigmatizza fortemente i lavori e raccomanda: «Si eseguano almeno dei terrazzamenti prima che arrivi qualche prevedibile frana». 

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