Autostazione, convento di San Generoso, Caserma Litto. Festa cala un tris di ipotesi per il trasferimento del Giudice di Pace da Palazzo De Peruta. E conferma la disponibilità del Palazzo di Città per delocalizzare il Tribunale da Piazza d'Armi. Il sindaco ha messo sul tappeto soluzioni che ritiene tutte attuabili, e in tempi brevi, nel corso del doppio faccia a faccia avuto ieri, prima, con il presidente del Tribunale, Vincenzo Beatrice, e poi, con il numero uno degli avvocati, Antonio Barra.
L'amministrazione comunale fa sul serio e Festa lo ha sottolineato ancora una volta parlando ai suoi interlocutori istituzionali ritiene «improcrastinabili» i lavori di riqualificazione di Palazzo De Peruta.
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Preannuncia «un ragionamento ancor più nel merito l'11 ottobre prossimo, quando ci sarà la conferenza permanente del tribunale». Dal suo punto di vista, le due ipotesi migliori, «nell'ottica di realizzare il decentramento degli uffici pubblici anche in chiave mobilità, sono l'Autostazione o il convento di San Generoso». Quanto al Tribunale a Palazzo di Città, nel corso del confronto col presidente Barra, Festa ha provato a spiegare che l'edificio rappresenterebbe la giusta soluzione, con i suoi 4 piani più l'Anagrafe. Qui potrebbe andare la Procura. Dal canto suo, Beatrice non ha inteso rilasciare dichiarazioni. A dimostrazione dell'esistenza, da parte sua, di diverse perplessità. Le medesime posizioni sono state ribadite nel corso dell'appuntamento con il presidente dell'ordine degli avvocati, Antonio Barra. Ovviamente in riferimento al possibilità di trasferire il tribunale a Piazza del Popolo. Il tema dirimente dell'edilizia giudiziaria sarà, proprio questo pomeriggio, al centro della riunione del Consiglio dell'Ordine. La posizione ufficiale degli avvocati verrà fuori da lì.
Ieri, Barra avrebbe insistito con Festa sull'opportunità di una verifica tecnica sulla fattibilità del trasferimento a Palazzo di Città. Operazione per la quale potrebbe essere individuato un esperto in accordo col Comune. Anche Barra conserverebbe legittimi dubbi sul trasferimento paventato dal sindaco. Di certo, Festa vuole capitalizzare il suo impegno e realizzare gli obiettivi che si è dato si dall'atto del suo insediamento in Comune. Per i lavori di Palazzo de Peruta, in particolare, ha un milione da spendere entro dicembre 2023. Ed ha già avviato le prime spese, da altri capitoli economici, per rifare gli infissi.
La questione, nelle sue molte sfaccettature, sarà affrontata domani in Consiglio comunale. L'aula dovrà discutere, infatti, l'ordine del giorno proposto dal capogruppo di «La Svolta», Dino Preziosi, relativo alla possibilità di un accorpamento del Tribunale di Avellino a quello del Sannio. Qui Preziosi chiede un pronunciamento preciso, e in direzione contraria, dell'assise cittadina. L'ipotesi, che ora appare remota, non è mai del tutto tramontata. Sul tema delle delocalizzazioni, invece, ha sostenuto la necessità di un chiarimento del sindaco, proprio in Consiglio comunale, proponendo l'area della Ni01, a ridosso dell'Autostazione, quale sede per una vera e propria cittadella giudiziaria. Anche se con tempi decisamente più lunghi, visto che le torri che dovrebbero ospitarla sono ancora tutte da costruire. Di certo, quell'area si prepara a diventare una sorta di nuovo centro direzionale della città.