Non si può bere, né utilizzare per cucinare l'acqua che arriva ai rubinetti delle abitazioni di contrada Bagnara. A seguito di alcune segnalazioni di diversi residenti, insospettiti dal colore dell'acqua prelevata in casa, l'Alto Calore Servizi ha effettuato prelievi e fatto esaminare dall'Asl di Avellino diversi campioni di acqua, riscontrando, in alcuni casi, un marcato inquinamento di origine fecale e, in altre, un'evidente contaminazione microbiologica. Insomma, alterate caratteristiche organolettiche dell'acqua distribuita in buona parte di contrada Bagnara. Di conseguenza il vice sindaco, Carmine Grasso, in assenza del primo cittadino e nella qualità di autorità sanitaria locale, ha adottato un provvedimento (ordinanza) di carattere contingibile ed urgente con il quale ha disposto, al fine di evitare potenziali pericoli alla salute degli interessati, in via precauzionale, la sospensione dell'uso potabile dell'acqua limitatamente alle utenze ubicate in località Bagnara, fino a nuova disposizione di revoca del provvedimento. L'Alto Calore ha comunicato, altresì, al Comune di Ariano Irpino che sono in fase di esecuzione ulteriori scarichi ai terminali di rete e prelievi per la verifica della qualità dell'acqua distribuita. A giorni ci dovrebbe essere il responso definitivo con l'eliminazione dell'inconveniente registrato.
L'Alto Calore Servizi, infatti, di intesa con l'Asl, è chiamato a comunicare tempestivamente la cessazione delle condizioni di rischio.
A lamentarsi con l'Alto Calore Servizi, intanto, sono anche i residenti del Nord Est di Ariano Irpino da quando è scattato il dispositivo che comporta la sospensione dell'erogazione idrica nelle ore serali e notturne.
Sta di fatto che il provvedimento comporta disagi solo per una parte del territorio, in particolare il Nord Est (Martiri, Camporeale, Cerreto, versante per Montecalvo Irpino). Non si può, ovviamente, chiudere la condotta nell'area ospedaliera o nella zona dove sorge il carcere. Ed allora la sollecitazione che viene inoltrata spesso al Comune è di far apportare dall'Alto Calore una rimodulazione del sistema di distribuzione dell'acqua in città. Operazione per il momento non praticabile per mancati investimenti tecnologici presso i serbatoi di distribuzione dell'acqua. In più non mancano segnalazioni di rotture di condotte e naturalmente di ritardi nella riparazione delle stesse. Tutto questo mentre è andata via tanta acqua potabile.