Botte alla disabile nella Rsa di Cervinara: «Non ho pietà di nessuno»

«Lo vedi questo? Te lo metto in bocca», indicando uno straccio che stringe tra le mani

Botte alla disabile nella Rsa di Cervinara: «Non ho pietà di nessuno»
di Katiuscia Guarino
Lunedì 14 Novembre 2022, 23:55 - Ultimo agg. 16 Novembre, 09:39
4 Minuti di Lettura

«Lo vedi questo? Te lo metto in bocca», indicando uno straccio che stringe tra le mani. E ancora: «Io non ho pietà di nessuno». Tutto questo in stretto dialetto casertano, accompagnato da un schiaffo sferrato con forza sulla testa della vittima che era in ginocchio ai piedi del letto. Scene raccapriccianti, quelle riprese da una telecamera nascosta piazzata dai carabinieri nella residenza sanitaria “Villa Maria” a Cervinara, in Irpinia. Pochi frame diffusi dagli uomini dell’Arma che restituiscono terribili sequenze delle violenze e delle offese che era costretta a subire una ospite disabile cinquantenne. Calci, schiaffi, azioni umilianti ogni giorno. I militari del comando provinciale di Avellino, coordinati dalla Procura della Repubblica del capoluogo irpino, con un’indagine lampo hanno posto fine all’incubo e hanno incastrato la protagonista di quel video scioccante.

Si tratta di un’operatrice socio-sanitaria, impiegata nella casa di riposo. È una 54enne di Santa Maria a Vico, nel Casertano. È finita agli arresti domiciliari. Il gip su richiesta della Procura di Avellino diretta da Domenico Airoma, ha disposto la misura restrittiva a carico della donna. Ma non è la sola a essere finita nella rete degli investigatori. Altri provvedimenti sono scattati nei confronti di due colleghe, sempre in servizio nella stessa Rsa. Sono una 32enne di Cervino e una 51enne di San Martino Valle Caudina.

Disposta per entrambe la misura interdittiva della sospensione temporanea dall’esercizio dell’attività di operatrici socio-assistenziali per la durata di dieci mesi. 

Sono bastati sessanta giorni ai carabinieri per stanare le presunte responsabili della barbarie. Ai militari della stazione di Cervinara è arrivata una segnalazione che ha fatto scattare le indagini. Hanno così attivato un servizio di intercettazione audio-video. All’interno della camera che ospita la vittima è stata piazzata una telecamera, in funzione 24 ore su 24. La donna era quotidianamente bersaglio delle violenze. Ogni giorno schiaffi, calci, trattamenti umilianti dalla operatrice arrestata e dalle sue colleghe. Gli investigatori hanno raccolto diversi elementi che, insieme alle immagini registrate, hanno permesso di tracciare un grave quadro indiziario che ha portato ai provvedimenti di ieri mattina. 

Le tre operatrici devono rispondere dei reati di maltrattamenti e abbandono di persone incapaci. Le indagini vanno avanti per fare piena luce sugli orrori e verificare eventuali ulteriori responsabilità. Dalla casa di riposo si difendono, sostenendo di non avere avuto mai segnali dell’incubo che stava vivendo la loro ospite. E si dichiarano pronti a perseguire ogni strada per difendere la Rsa.

Video

I vertici di «Villa Maria» e, in particolare, la direttrice Maria Letizia e l’amministratore Giuseppe Farbo sottolineano, dunque, di «non essersi mai accorti di nulla.

La nostra è una struttura dotata di ogni comfort - dicono - La paziente che, secondo le indagini della Procura, sarebbe stata oggetto di maltrattamenti, in passato era ospitata in un’altra struttura della Valle Caudina da dove era stata trasferita a Cervinara, per i suoi comportamenti anche violenti e aggressivi. I nostri ospiti sono trattati benissimo – evidenziano i rappresentanti di Villa Maria - e gli stessi hanno riferito di non aver mai subito maltrattamenti». Nella città caudina la notizia ha sconcertato l’intera comunità.

La Rsa è di proprietà di imprenditori casertani e, a parte qualche eccezione, gli operatori provengono tutti da Terra di Lavoro. L’amministratore Farbo, qualora dovessero essere confermate le accuse, fa sapere che si costituirà parte civile per tutelare in ogni sede la casa di riposo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA