La Cgil irpina celebra gli 80 anni dall'armistizio e dall'inizio della Resistenza

Fiordellisi: «Abbiamo pensato ad iniziative strutturate sul nostro territorio, che storicamente ha avuto punte avanzate del movimento operaio»

Partigiani dopo la Liberazione
Partigiani dopo la Liberazione
di Massimo Roca
Venerdì 29 Settembre 2023, 00:00
4 Minuti di Lettura

Resistenza, ovvero uomini e donne, resistenti esistenti antifascisti che nel ventennio mantennero le loro idee non aderendo al fascio e che riaffermarono subito con l’armistizio dell’8 settembre 1943: gioca su questa dualità di significati il progetto ReEsistenti, ideato in occasione della celebrazione dell’ottantesimo dell’armistizio e dell’inizio della Resistenza al Fascismo e al Nazismo.  «Ad 80 anni da quegli eventi, prescindendo dal Governo attuale e dopo l’assalto alla sede Cgil nazionale di due anni fa, abbiamo pensato ad iniziative strutturate sul nostro territorio, che storicamente ha avuto punte avanzate del movimento operaio, progressista comunista, socialista e popolare cristiano» spiega Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino. Il progetto ReEsistenti è partito con la ripubblicazione di Operai neri di sogni di Paolo Speranza. Già in calendario per il 5 ottobre l’incontro a Borgo Ferrovia con Ettore De Conciliis e Adelmo Cervi, il 14 novembre ci si sposterà a Frigento ed il 17 a Solofra con ospite Gaetana Aufiero.


Oggi l’atteso appuntamento a Calitri per ricordare la sanguinosa rivolta del 29 settembre 1943: «Parleremo di ciò che è stato l’8 settembre con le conseguenze immediate, come la rivolta di Calitri, e quelle negli anni successivi, sul piano sociale e politico, di quella giornata.

Con noi ci saranno Giovanni Capobianco (presidente Anpi), Antonio Maffucci, autore di una ricerca dopo l’apertura degli archivi militari Italiani e Alleati, Antonella Coppola che parlerà dei movimenti bracciantili dell’occupazione terre. Paolo Speranza si soffermerà sul racconto del regime ed il neorealismo nel cinema».


E ci sarà anche lo storico Annibale Cogliano che nel suo volume Due Italie tra fascismo e post fascismo descrive bene quello che accade il 29 settembre a Calitri e le conseguenze che ne derivarono. Una rivolta che scoppiò violenta nell’agonia del regime con l’arrivo degli Alleati che tallonavano i nazisti in ritirata. Il sostituto procuratore di Sant’Angelo dei Lombardi, Francesco De Sanctis, pronipote del celebre Francesco De Sanctis, critico letterario e patriota dell’Italia risorgimentale e liberale, si distinse per la sua ferocia repressiva contro i rivoltosi e contro i contadini di altre località che occuparono le terre dei latifondisti o il demanio incolto. La sua figura rappresenta la continuità delle istituzioni e della cultura del ventennio nel nuovo quadro politico che si apre con il governo Badoglio

L’onda lunga della rivolta di Calitri 1943 portò all’affermazione della sinistra e della cultura democratica nel 1946: il referendum per la Repubblica e la vittoria social comunista alle amministrative, cosa del tutto incompatibile con l’affermazione crescente del potere della Democrazia cristiana sul cui carro salirono tante forze e ceti del vecchio regime. Oggi c’è la necessità di rendere di nuovo il valore della Resistenza universale, comune come un tempo a tutto l’arco parlamentare e non invece picconato da un revisionismo che lo vuole relegato quasi ad un’opinione di una parte, a qualcosa di divisivo. «Tutto parte purtroppo da una riscrittura generale di valori di libertà democratica e antifascisti saldatisi durante e dopo la seconda guerra mondiale. Siamo ad un ridisegno dei valori anche fuori dall’Italia. In Canada si omaggia un collaboratore nazista che ha contribuito allo sterminio di ebrei, zingari, omosessuali, comunisti, anarchici e polacchi cattolici. Il premier israeliano afferma che i nazisti non volevano massacrare gli ebrei. Ecco questo è ciò che dobbiamo contrastare: uno svuotamento della storia ed una riscrittura insensata e pericolosa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA