Consiglio senza location,
è già scontro ad Avellino

Consiglio senza location, è già scontro ad Avellino
di Flavio Coppola
Lunedì 15 Giugno 2020, 10:40
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Maggioranza e opposizione allo scontro sul Consiglio comunale «in presenza» per la notte folle del 30 maggio scorso. La conferenza dei capigruppo, in programma questa mattina alle 11.30, nell'aula consiliare di Piazza del Popolo, si preannuncia infuocata. A una settimana dall'intesa raggiunta tra i due blocchi sulla necessità di riunirsi dal vivo, accantonando definitivamente la modalità telematica che tante polemiche aveva suscitato, non c'è ancora una location con i crismi della sicurezza.

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Era stato stabilito di vagliare l'organizzazione dell'assise al centro sociale «Samantha della Porta» o al Teatro «Carlo Gesualdo». Ma la prima struttura, visionata dal presidente del Consiglio, Ugo Maggio, è risultata troppo piccola per garantire il distanziamento; il Massimo cittadino, invece, non è stato ancora visitato perché anche qui c'è la polemica le chiavi della struttura non sarebbero ancora state fornite all'ufficio del Patrimonio dal «Teatro Pubblico Campano», che l'ha gestito fino a poche settimane fa. In più, rispetto all'istanza avanzata all'unisono per conoscere le regole fissate dal responsabile della sicurezza circa l'utilizzo dell'aula consiliare del Comune, le minoranze hanno ricevuto un documento in 38 pagine che oggi potrebbe risultare superato dalle nuove disposizioni adottate dalla Regione Campania. C'è scritto, in sostanza, che quello spazio non può contenere più di 13 persone, ovvero 10 nella parte centrale (144 metri quadrati) e 3 in quella laterale (43). Questo perché ogni persona deve avere a disposizione 13 metri quadrati e mantenere un distanziamento rispetto all'altra di 1,8.

Così il capogruppo del Pd, Ettore Iacovacci, non usa giri di parole: «Queste disposizioni, aggiornate al 26 maggio scorso, non sono più attuali. Dal prossimo 22 giugno, del resto, la Regione ha eliminato l'obbligatorietà dell'uso delle mascherine, resta solo il distanziamento di un metro. Quindi sentenzia l'aula consiliare si può utilizzare, magari sfruttando anche la parte riservata al pubblico, che potrebbe seguire i lavori dal web». Altrimenti, va bene qualsiasi altro luogo, a patto che si faccia «subito». Ed ancora: «È fin troppo evidente accusa il consigliere democrat che la maggioranza sta facendo melina per posticipare il più possibile la seduta di Consiglio comunale sulla notte folle del sindaco Festa». Emblematico, secondo Iacovacci, il caso del teatro: «È mai possibile si chiede che non si sia ancora riusciti a fare il sopralluogo? Un Comune può disporre l'accesso in una sua struttura in qualsiasi momento, a maggior ragione in questo caso, visto che il contratto di gestione del Teatro Pubblico Campano è scaduto. Un'amministrazione seria e trasparente - aggiunge - doveva già essere in possesso delle chiavi. Ma per noi non è un problema, siamo disposti a riunirci anche a Piazza Libertà».

Un guanto di sfida, dunque, piuttosto chiaro. E che Gerardo Melillo, capogruppo di «Avellino Vera» e tra i primi sostenitori del sindaco Gianluca Festa, coglie al volo: «L'opposizione la smetta di lamentarsi di tutto - insorge - Noi non abbiamo paura di nulla, soprattutto non temiamo di confrontarci con loro. Ci abbiamo sempre messo la faccia, e vogliamo farlo anche stavolta». Anche la maggioranza, riferisce Melillo, ha ormai bocciato la modalità da remoto e vuole una seduta dal vivo. «Ma in sicurezza continua e nel rispetto delle regole che il servizio di prevenzione e protezione deve garantire. Stiano tranquilli, l'amministrazione e il sindaco faranno di tutto per fare questo Consiglio. Augurandoci che non serva per tenere l'ennesimo show delle minoranze, ma per affrontare questioni serie».
All'ordine del giorno, però, ci sarà la notte degli assembramenti di via De Concilj. Ne ha parlato tutta Italia, solo l'aula non si è ancora espressa. Sul punto, la maggioranza si è già stratta intorno al sindaco Festa. Le opposizioni hanno addirittura presentato un esposto in Procura. Melillo risponde così alle accuse di volersi sottrarre: «Siamo ai soliti sospetti, che ci fanno solo sorridere. Noi siamo convinti delle nostre ragioni e della buona fede del sindaco. Non avremo problemi a ribadirle».
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