Coop legate ai Casalesi, Festa attacca l'inchiesta: «Così i servizi sociali rimarranno bloccati»

L'opposizione attacca la nomina di De Rosa rimasto coinvolto nell'inchiesta della Dda

Coop legate ai Casalesi, Festa attacca l'inchiesta: «Così i servizi sociali rimarranno bloccati»
di Rossella Fierro
Giovedì 26 Ottobre 2023, 10:08 - Ultimo agg. 10:43
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«Festa continua a bloccare i servizi sociali con scelte politicamente inopportune. Anche ad Avellino bisognerebbe accendere una luce sulle troppe ombre che da anni si addensano sulle coop sociali».
Il campo largo va all'attacco del sindaco, Gianluca Festa. Dopo la discussa nomina di Rodolfo De Rosa alla direzione generale dell'azienda consortile dei servizi sociali, le forze di centrosinistra convocano una conferenza stampa al vetriolo per sottolineare l'inopportunità politica della scelta operata dal sindaco in qualità di presidente del cda dell'Ambito A4, e denunciare anomalie nell'assegnazione di bandi a cooperative sociali, oggi sotto indagine della Dda partenopea, che per anni, a colpi di proroghe, hanno gestito l'erogazione dei servizi sociali dell'ambito avellinese.

De Rosa risulta tra i diciannove indagati nell'ambito dell'indagine dell'antimafia su presunti favoreggiamenti nell'assegnazione di appalti a cooperative legate al clan dei Casalesi negli anni in cui ha diretto l'ambito sociale di Pomigliano d'Arco.

Ma lui stesso ha dichiarato a Il Mattino che non accetterà l'incarico fino all'8 dicembre quando, ne è certo, sarà liberato dalle accuse di corruzione e associazione di stampo mafiosa.

Una condizione insostenibile secondo il consigliere di Avellino Prende Parte, Francesco Iandolo che denuncia: «Non è possibile che centomila potenziali utenti dei servizi sociali, tanti sono i cittadini dei 16 comuni dell'ambito, debbano attendere l'esito di un'inchiesta per vedersi erogare servizi pubblici. Dopo anni di stallo si tenta ancora di bloccare un'azienda speciale che aveva una grandissima potenzialità ma che, invece, va avanti con il freno a mano tirato da procedure che assolutamente non condividiamo».

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Una nomina, quella di De Rosa, che secondo il capogruppo del M5s, Ferdinando Picariello, «Testimonia tutta l'inadeguatezza politica di Festa a ricoprire il ruolo di sindaco del capoluogo. Procedure fallaci e nomine quantomeno inopportune il cui prezzo altissimo viene pagato dalla povera gente. Festa dovrebbe tornare sui suoi passi perché il suo compito è far funzionare l'ambito territoriale, non bloccarlo ulteriormente». Un appello implicito alla magistratura arriva dal consigliere Pd, Nicola Giordano: «Basta leggere i nomi delle cooperative su cui indaga la Dda, anche raggiunte da interdittiva antimafia (il riferimento è alla Eco di Scafati ndr) per capire che sono le stesse che hanno lavorato per anni al Comune e che, gestendo il segretariato sociale, preparavano i bandi. Un percorso troppo buio per non accendere un faro anche qui».

Giordano mostra anche il risultato della richiesta di accesso agli atti avanzata per fare luce sui conti dell'ambito sociale: «Tra il 2013 e il 2019 non c'è stata rendicontazione dei soldi spesi, e dal 2019 al 2022 il Comune, in qualità di capofila, non ha trasferito all'ambito risorse per oltre 380mila euro. Tutto questo determina l'inefficienza attuale dei servizi». Dati che, commenta un'altra esponente del gruppo Pd, Marietta Giordano, rappresentano «l'ennesima prova di una gestione amministrativa opaca che come opposizione abbiamo segnalato più volte nel corso degli anni». A mettere in dubbio la stessa procedura di selezione del direttore generale, figura nevralgica per il funzionamento dell'azienda consortile, è il vicepresidente di Controvento, Enzo Rocco: «De Rosa non potrà mai accettare l'incarico perché il suo nome non risulta nell'elenco regionale dei direttori d'ambito, ma solo in quello dei coordinatori. Al netto delle vicende giudiziarie, non avrebbe comunque i requisiti necessari».
 

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