Crisi idrica, pronte le autobotti
in Irpinia: operazione prudenza

Crisi idrica, pronte le autobotti in Irpinia: operazione prudenza
di Alessandro Calabrese
Venerdì 24 Giugno 2022, 09:02
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Nella terra dell'acqua può succedere che per superare l'estate l'azienda che gestisce il servizio idrico debba predisporsi a sopperire alle carenze della risorsa anche con le autobotti.

È quanto emerso dalla conferenza stampa sull'emergenza idrica svolta ieri mattina nella sede dell'Alto Calore, nel corso della quale l'amministratore unico Michelangelo Ciarcia, il direttore tecnico e responsabile dell'Area Esercizio, Francesco Monaco, il responsabile dell'Area Energia, Franco Bardesiato, e quello del Servizio di Idrogeologia, Carmine Mazzarotti, hanno illustrato la situazione attuale e le preoccupazioni per il prossimo futuro.

Due le spie accese: il fatto che le precipitazioni piovose più consistenti lo scorso anno si sono registrate ad ottobre, in anticipo rispetto agli anni passati, e la comunicazione della Regione sul calo delle portate dei corsi d'acqua in altre zone della Campania. «In questo momento non ci sono criticità - esordisce Ciarcia - ma siamo preoccupati per il generale allarme siccità che si riscontra un po' in tutta Italia.

La neve caduta durante l'inverno non sarà sufficiente a mantenere in equilibrio il sistema, viste le temperature già altissime e l'assenza di piogge. Dunque, abbiamo alzato il livello del monitoraggio e avviato una gara d'appalto per assicurarci il trasporto di acqua potabile con autobotti di tipo alimentare. Ma i problemi sono costituiti anche dai consumi anomali e da quelli del tutto abusivi che stiamo cercando di combattere. Ad Avellino, per i controlli sui tronchetti che bypassano il contatore e sulle piscine ci stiamo coordinando con il vice comandante dei Vigili Urbani, Domenico Sullo. Appena troveremo la quadra sul sistema di verifiche lo applicheremo su tutto il distretto di nostra competenza. Da una stima al ribasso gli allacci irregolari ci costano circa 6 milioni di euro all'anno di mancata fatturazione. Un danno economico ma anche sulla risorsa certamente utilizzata senza alcuna attenzione visto che, nostro malgrado, è gratuita. Intanto, però, con l'aggiornamento delle letture stiamo anche archiviando le foto che non potranno essere cancellate».

Poi la parola passa a Monaco per spiegare l'andamento dei consumi negli ultimi mesi: «Per l'intero mese di maggio abbiamo verificato che il livello di portata dei nostri gruppi sorgentizi non ha fatto registrare cali. Nonostante ciò, nei primi 10 giorni di giugno, periodo in cui di solito si riempiono le piscine, abbiamo registrato approvvigionamenti molto superiori ma la situazione si è normalizzata subito dopo. La realtà è che negli ultimi 20 anni non ci sono stati investimenti nel campo delle infrastrutture idriche neanche da parte dei Comuni, nonostante le esigenze si siano modificate per un cambiamento nelle abitudini e l'aumento della popolazione. Fino a questo momento, dunque, registriamo solo qualche piccolo problema nella fascia del Partenio, dovuto anche ad una dispersione idrica molto marcata. Adesso riflettori sugli inizi di luglio per vedere cosa accade e se bisognerà intervenire».

Una proiezione delle condizioni che si verificheranno nei prossimi due mesi la accenna, con i dati a disposizione, Mazzarotti: «Se da una parte le portate attuali sono in linea con la media del periodo, vale la pena fare un'analisi su quanto potrà accadere da qui a breve. Due gli elementi da tenere presenti. Il primo riguarda l'anticipo delle precipitazioni piovose ad ottobre dello scorso autunno e la poca quantità di neve. Ciò potrebbe anche determinare una riduzione della risorsa prima di quanto suggerirebbe la casistica degli altri anni. A questo bisogno aggiungere il decremento intorno al 20 per cento dei livelli idrometrici registrati dall'Osservatorio regionale sui fiumi Sele, Volturno e Garigliano. Situazione che potrebbe verificarsi, quindi, anche nel nostro bacino, con cali persino repentini. Naturalmente questa comunicazione ci induce a monitorare con la massima attenzione le sorgenti e gli stessi corsi d'acqua interessati da derivazioni. Bisogna cercare di passare indenni agosto, poi la riduzione dei consumi e delle temperature farà il resto».
 

Ciliegina sulla torta l'aumento dei costi dei consumi energetici, salito da circa un milione di euro a un milione e mezzo. «Più del 70 per cento dell'acqua distribuita viene sollevata spiega Bardesiato e il prezzo è diventato mostruoso. Inoltre stiamo camminando sulla lama di un coltello visti i problemi tecnici denunciati dagli stessi fornitori e che non dipendono da noi ma vanno a sommarsi a quelli che già abbiamo. D'estate, con i maggiori assorbimenti di corrente, guasti o imprevisti sono dietro l'angolo».
 

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