Elezioni 25 settembre, corsa per pochi:
la diaspora dei parlamentari di Avellino

Elezioni 25 settembre, corsa per pochi: la diaspora dei parlamentari di Avellino
di Alberto Nigro
Venerdì 22 Luglio 2022, 11:00
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La crisi di governo che ha portato alle dimissioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha certamente reso più caotico lo scenario politico italiano, ma, cosa per niente secondaria, ha dato una notevole accelerata alla contesa elettorale nei territori, Irpinia compresa.

Le urne del 25 settembre sembrano già materializzate e gli aspiranti deputati e senatori cominciano a scalpitare. Dopo la riduzione dei parlamentari e la rimodulazione dei collegi, in Irpinia gli occhi sono tutti puntati sull'uninominale della Camera, che consentirà certamente l'elezione di un rappresentante locale visto che è l'unica sede in cui la provincia ha conservato la propria autonomia territoriale. Al plurinominale, infatti, Avellino è accorpata a Salerno, la qual cosa rende estremamente complicata una elezione. La storia è molto simile al Senato dove l'uninominale prevede l'accorpamento dell'Irpinia solo col Sannio mentre il plurinominale fa registrare una competizione con Caserta, Benevento e Salerno. 

In questa partita, un ruolo fondamentale lo avranno senza dubbio le coalizioni e proprio per questo bisognerà attendere le decisioni di Roma per conoscere quali sigle saranno chiamate a rappresentarle. Il perimetro del centrodestra è abbastanza chiaro, con Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia compatti e pronti a lanciare la carica. In campo potrebbe esserci Angelo Antonio D'Agostino, che da tempo si confronta con i vertici nazionali di Forza Italia per occupare il seggio irpino, anche se, fino ad ora, formalmente non ha sciolto alcuna riserva. D'altro canto, i dirigenti locali, a partire dal coordinatore provinciale Carmine De Angelis, non hanno mai mostrato particolare entusiasmo per tale ipotesi preferendo puntare su una figura più riconoscibile in termini partitici. Se l'uninominale toccasse a Fratelli d'Italia, invece, in pole position ci sarebbe il vicecoordinatore provinciale Giovanni D'Ercole che, tuttavia, in caso di necessità di genere, lascerebbe spazio alla baianese Beatrice Colucci, già candidata alle scorse elezioni regionali. Al Senato, le porte potrebbero spalancarsi per un sannita e il nome che circola con maggiore insistenza è quello di Domenico Matera. Tuttavia, quando si parla di centrodestra, non è possibile non fare i conti con il deputato uscente di Vinciamo Italia, Cosimo Sibilia, che potrebbe anche essere candidato all'uninominale in rappresentanza di partiti più grandi. Tutta da scrivere la pagina che riguarda la Lega. Il nome più accreditato per una eventuale corsa all'uninominale della Camera è quello dell'ex vicesindaco di Avellino, Maria Elena Iaverone, cui si affiancano quelli del segretario provinciale Salvatore Vecchia e dell'ex assessore provinciale arianese Gino Cusano. Sul fronte Senato, invece, la potrebbe spuntare un sannita, più esattamente lo storico amministratore beneventano Luigi Bocchino. Ad aggiungere confusione ad un quadro già caotico, le incognite legate alle alleanze, con la compagine legata al sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che da queste parti potrebbe far valere il proprio peso specifico puntando sia su un ritorno in Parlamento di Sandra Lonardo sia immaginando la candidatura di riferimenti irpini come l'avvocato arianese Guerino Gazzella, che si fece notare alle scorse elezioni regionali. Da capire resta anche la posizione del senatore uscente Ugo Grassi che, eletto nelle liste grilline e transitato successivamente nella truppa leghista, oggi si muove nel limbo moderato e potrebbe ritentare la corsa verso Roma. 

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Il nodo vero, però, quando si fa riferimento all'Irpinia è stretto intorno al Movimento 5 Stelle, che per come si stanno mettendo le cose a Roma potrebbe ritrovarsi a correre da solo. La scorsa volta, contando anche Grassi, ha eletto da queste parti ben cinque parlamentari e tutti aspirano ad una candidatura nell'uninominale. Dopo la scissione con Di Maio, in quota pentastellata restano sia il sottosegretario Carlo Sibilia che il deputato Michele Gubitosa, mentre a rappresentare il movimento del ministro degli Esteri ci sarebbero Generoso Maraia e Maria Pallini. Di qui, il ragionamento sul centrosinistra che, in termini di coalizione, si presenta con le idee assolutamente meno chiare rispetto al centrodestra. Ferma restando l'incertezza grillina, infatti, il Partito Democratico dovrà presto aprire una discussione con i renziani di Italia Viva, i rappresentanti di Azione e Più Europa e i vari movimenti moderati e della sinistra. I rapporti con queste formazioni a Roma sono tesi, ma qui, in certi casi, sono addirittura catastrofici. Qualora si chiudesse un accordo, infatti, sarebbe quanto meno singolare vedere i consiglieri regionali Enzo Alaia e Maurizio Petracca remare nella stessa direzione. Comunque sia, tra i dem è proprio Petracca il nome più accreditato alla corsa nell'uninominale della Camera, senza sottovalutare le possibili ambizioni dell'altro consigliere regionale, Livio Petitto, mentre per il Senato ci sarebbe l'uscente sannita Umberto Del Basso De Caro. Tra i renziani, invece, sicuramente spicca il nome di Alaia cui, però, si affianca quello del coordinatore provinciale Beniamino Palmieri

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