Eliseo immerso nel degrado tra una «riapertura» e l'altra

Neanche la videosorveglianza ferma gli habitué della deturpazione

Il teatro eliseo
Il teatro eliseo
di Rossella Fierro
Giovedì 8 Dicembre 2022, 10:08
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Neanche il sistema di videosorveglianza riesce a fermare gli habitué della deturpazione dell'ex Eliseo. Per capirlo basta osservare la quotidianità che vive la casa della cultura cinematografica di via Roma.

C'è chi la usa come ampia area parcheggio gratuita in centro città, altri come zona di sgambamento cani senza obbligo di raccolta dei loro escrementi, talvolta capita peraltro che a non trattenere i propri bisogni intorno alla struttura siano anche gli umani, altri per lasciare il segno delle propria gesta scrivendo sui muri. E così, con buona pace degli annunci dell'amministrazione comunale, il sindaco Festa tre settimane fa ha comunicato in aula come imminente l'insediamento proprio nell'Eliseo del cda della Fondazione Luoghi della Cultura, basta un po' di attenzione per rendersi conto che l'assalto al bene intitolato ai maestri del neorealismo Camillo Marino e Giacomo D'Onofrio, è praticamente giornaliero.

L'ultimo piccolo scempio, che va ad unirsi come un tassello al grande puzzle di disegni osceni e scritte altrettanto discutibili che deturpano ormai da tempo immemore i marmi e le pareti perimetrali esterne, risale a pochi giorni fa, al 5 dicembre per l'esattezza quando tale «Milly» ha voluto comunicare al mondo che alle 11.52 si trovava all'Eliseo, e non tra i banchi di scuola, perché aveva fatto filone. Una scritta tra le tante, apparsa proprio sulla porta di ingresso dell'edificio, esattamente di fronte ad uno dei cartelli che avvisano che l'area è videosorvegliata. Altro che deterrente. Iscrizioni che neanche il passare del tempo e le intemperie riescono a cancellare.

Alcune risalgono addirittura al 2014, come gli ignoti autori hanno voluto comunicare scrivendo sui muri date di realizzazione di graffiti di dubbio gusto, di falli disegnati in maniera ossessiva, finanche di sgrammaticate dediche d'amore.

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Uno spettacolo indecoroso che non sarà sfuggito agli ospiti del premio Ettore Scola, organizzato da Piazza del Popolo a fine ottobre, né a quanti stanno visitando la mostra dedicata a Jean-Luc Godard e alla Nouvelle Vague, organizzata da Quaderni di Cinema Sud nell'ambito della 47esima edizione del Laceno d'Oro, né passerà inosservato al pubblico che assisterà allo spettacolo teatrale «Piccoli Crimini Coniugali» in programma domani e sabato. Segno che non bastano eventi spot a fermare piccoli e grandi atti di vandalismo, e neanche le telecamere ad intimidire improvvisati writers. Finché l'Eliseo non sarà interamente ripulito, il degrado in cui vive richiamerà inevitabilmente altro degrado.

Anche Fratelli d'Italia interviene sulla questione e accusa l'amministrazione di «ignavia». «L'ex Gil rappresenta un'opera di interesse storico architettonico di rilevanza nazionale essendo stato progettato dall'architetto Enrico Del Debbio nel 1937. Nel corso degli anni e fino ad oggi, pur avendo resistito al terremoto dell'80, sopravvive ancora a molteplici scosse di assestamento derivanti dalla mala politica attuata magistralmente nei suoi riguardi. È diventato luogo di incontro di spacciatori e consumatori di droghe che, estasiati dalle sostanze, esprimono su tutta la boiserie in travertino la loro espressività aliena. Ci si interroga sul perché, con tanta ostinazione, l'amministrazione comunale debba far conoscere al mondo della cultura extra-provinciale, la sua principale caratteristica: l'ignavia», dichiara Luciano Belli, responsabile del circolo cittadino di Fdi. I meloniani avellinesi chiedono di procedere con urgenza alla pulizia di scritte e murales esistenti sull'intero perimetro dell'edificio e dell'ingresso principale «per riportare al necessario decoro uno dei più prestigiosi esempi di architettura razionalista. Il Comune, in qualità di proprietario dell'immobile ha il dovere di procedere, con le opportune prescrizioni di legge, al rapido intervento di recupero anche al fine di ospitare adeguatamente e decorosamente manifestazioni di interesse culturale. Chiediamo infine - chiosa Belli- di riaprire, anche attraverso la gestione diretta comunale, il sottostante parcheggio interrato, attualmente precluso all'impiego ed in condizioni di totale abbandono».
 

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