Irpinia: ex Irisbus, si decide sulla ricapitalizzazione

Si riunisce l'assemblea deglil azionisti: in gioco la ripresa dell'attività produttiva

Giornata decisiva per il futuro dell'ex Irisbus
Giornata decisiva per il futuro dell'ex Irisbus
di Michele De Leo
Lunedì 13 Febbraio 2023, 09:31
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È una giornata cruciale per il futuro della Industria Italiana Autobus. Si riunisce quest'oggi l'assemblea degli azionisti per deliberare la ricapitalizzazione necessaria ad assicurare la ripresa dell'attività produttiva a regime. Senza una nuova iniezione di liquidità, infatti, si rischierebbe finanche di mettere in discussione tutto quanto costruito nel corso degli ultimi anni. La possibilità di veder fallire un progetto nato e cresciuto grazie all'ostinazione ed alle lotte dei lavoratori crea grande apprensione non solo tra gli operai, ma in un intero territorio che continua a considerare quella fabbrica come un punto di riferimento intorno al quale costruire le speranze di rilancio.

Per questo, sindacati e lavoratori, che hanno già messo in campo le prime iniziative di protesta, sollecitano la necessità di costruire un fronte compatto, in cui tutti dalla politica alle istituzioni, fino alle parti sociali ed ai cittadini assicurino solidarietà e sostegno per favorire una nuova, ennesima rinascita dello stabilimento della ex Irisbus.

La deputazione nazionale eletta in provincia da Gianfranco Rotondi a Michele Gubitosa e Toni Ricciardi ha già assicurato il proprio impegno per favorire la ripresa della discussione ministeriale e la ricerca di una soluzione definitiva per il decollo del progetto di polo unico nazionale di produzione degli autobus. A loro si unisce la bolognese di nascita, e irpina di adozione, Naike Gruppioni.

Neo deputata eletta con il Terzo Polo in Emilia Romagna, la parlamentare è particolarmente attenta alla vertenza. È non solo pragmatica, ma molto addentro alle problematiche industriali e del comparto automotive. «In questo momento storico - evidenzia non è facile per nessuno gestire un'azienda, a causa delle difficoltà legate all'approvvigionamento di materie prime ed all'incremento dei costi, non solo energetici ma anche della componentistica. Ma, la soluzione non può essere esclusivamente una nuova iniezione di denaro: un eventuale ulteriore aumento di capitale deve essere propedeutico ad un piano industriale, realizzato sulle commesse acquisite, su quelle previste e, soprattutto, proiettando il progetto industriale sulla mobilità sostenibile». Gruppioni, da manager oltre che politica, è concreta. «Se la Industria Italiana Autobus afferma è in questa condizione, è chiaro che qualcosa non è andato. Prima di proseguire lungo il percorso intrapreso, dunque, sarebbe auspicabile un'analisi di tutta la filiera produttiva e aziendale per verificare dove sono annidati gli eventuali problemi e trovare una soluzione. È sbagliato immaginare che le criticità si possano risolvere solo assicurando nuova finanza senza comprendere qual è la causa dell'insostenibilità dei costi».

Gruppioni, quindi, non solo si unisce al coro dei colleghi che sollecita il Governo a favorire la ripresa della discussione ministeriale e riattivare il tavolo presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Ma lancia pure un'ipotesi concreta che possa contribuire al definitivo decollo di un progetto che, finora, è costato decine di milioni di euro. La parlamentare punta sulla competenza, nel solco di una battaglia che il Terzo Polo sta portando avanti, con la consapevolezza che «non è un problema di maggioranza pubblica o privata, ma di gestione». «La responsabilità maggiore chiosa Gruppioni è in capo al Governo, che deve sostenere un progetto di rilancio concreto. In questo senso, si potrebbe immaginare l'allargamento del tavolo ministeriale alla presenza di imprenditori e manager, un pool imprenditoriale che possa sostenere l'Esecutivo per la risoluzione di vertenze delle aziende in crisi. Non per forza imprenditori interessati ad entrare nel capitale sociale, ma anche invogliati a favorire il proprio know how e la propria competenza per la definizione di un piano industriale in ottica futura, che poggi le basi sulle commesse attuali e su quelle da acquisire, ma anche sulla mobilità green e sostenibile».
 

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