Avellino, rivoluzione Festa: dopo
gli autobus sposta anche il mercato

Avellino, rivoluzione Festa: dopo gli autobus sposta anche il mercato
di Flavio Coppola
Lunedì 16 Dicembre 2019, 09:07
4 Minuti di Lettura
Gianluca Festa rivendica una svolta epocale nei trasporti. E annuncia il secondo step della sua rivoluzione: «Babbo Natale porterà ancora molte sorprese. Una di queste sarà la delocalizzazione del mercato bisettimanale». La novità è che il sindaco è fiducioso di poter riuscire ad attrezzare Campo Genova entro il 7 gennaio. Oppure, al massimo, poco dopo. Nel giorno in cui l'amministrazione ha ufficialmente liberato Piazza Kennedy dai bus, che ieri essendo domenica hanno raggiunto il nuovo capolinea del piazzale dello stadio in misura assolutamente risicata, il primo cittadino già guarda all'anno nuovo. «La vera prova del nove dice a margine dell'inaugurazione del Villaggio di Babbo Natale a Parco Kennedy - l'avremo a gennaio. Intanto, come annunciato a luglio, è cominciata una rivoluzione epocale».

Terminal bus Avellino, via alla rivoluzione ma Preziosi attacca: «Si rivelerà un flop»

In realtà, già ieri i pochi utenti recatisi sullo stadio si sono mostrati a tratti smarriti dalla nuova dislocazione dei bus. Ma il primo e importante banco di prova ci sarà già oggi. Questa mattina, intorno alle 8, avverrà la massima concentrazione dei bus, in tutto 40, al Piazzale degli irpini. Ma a preoccupare è soprattutto la convivenza pullman-mercato, che verrà sperimentata domani e almeno fino al 6 gennaio. I mezzi, il martedì e il sabato, sosteranno lungo via De Gasperi. Festa è consapevole dei rischi, ma è fiducioso: «Quello di domani sarà sicuramente è un giorno complicato, perché siamo in una fase ancora sperimentale, in cui il mercato è ubicato sullo stadio. Ma da gennaio ribadisce sarà delocalizzato». Le opposizioni prevedono un disastro. E c'è chi, come il capogruppo di «AvellinoPiù», Francesco Iandolo, ha realizzato una mappa che mostra chiaramente come, tra via Fariello, Piazza Kennedy, Piazzale dello stadio e Campetto Santa Rita, esista ormai una frammentazione a tratti tragicomica. Non secondo il sindaco. «Tutti sono d'accordo sul fatto che il terminal andasse delocalizzato. ricorda Noi, dopo 40 anni di immobilismo, l'abbiamo spostato in quattro mesi. Siamo consapevoli che ci potrà essere qualche disagio iniziale, ma siamo anche convinti che, in prospettiva, questa sarà una scelta che renderà migliore la mobilità in città e l'organizzazione dei servizi ad Avellino». Non solo: «Lo spezzatino continua - non esiste. Via Fariello e Campetto Santa Rita c'erano anche prima. L'unica vera novità è che il terminal bus nei prossimi giorni sarà definitivamente localizzato al parcheggio dello stadio». E l'utenza? «Miglioreremo anche questo aspetto chiosa il primo cittadino Intanto l'obiettivo principale è stato realizzato». Festa, insomma, canta vittoria. Ma il clima a piazza del Popolo, dove mercoledì si riunirà il Consiglio comunale, è incandescente. Le opposizioni sono pronte a dar battaglia anche sul caso Acs, con un ricorso al Tar contro la nomina di Spagnuolo. E non manca una risposta del primo cittadino: «Facciano come credono. Nel frattempo, noi governiamo. L'anno prossimo conclude apriremo anche il tunnel».

CONTROVENTO
Al netto dell'ottimismo del sindaco, però, esistono più fronti contrari alle modalità con le quali ha avviato la sua rivoluzione dei servizi. Al di fuori del Consiglio comunale, fa sentire con forza la sua voce l' associazione «Controvento». La nota indirizzata all'amministrazione comunale e inerente proprio il trasferimento del terminal è delle più incisive. Il primo affondo mette dentro anche la Provincia, il cui presidente, Biancardi, «si è affrettato precisare che il problema riguarda solo Comune e Air». «La tutela delle migliaia di cittadini della provincia che utilizzano il trasporto pubblico su gomma non è affar suo». - sottolinea l'associazione - «Controvento» poi, individua «diverse ragioni per preoccuparsi». «Il trasferimento ci si chiede - si limiterà davvero al periodo fino al 6 gennaio? In ogni caso, si poteva agire con minore pressapochismo». Ed ancora: «Se, invece, è una sorta di cavallo di Troia, risulterebbe però curioso che si adottasse un provvedimento del genere nel mentre, con il conforto della Regione, si assicura che, dopo 40 anni di traversie, la consegna dell'autostazione sia ormai imminente».
In definitiva, per «Controvento», «la decisione sembra essere un contentino populista». «In tal caso, il ruolo di centralità del capoluogo, che si afferma anche attraverso la capacità di gestione dell'accoglienza e della mobilità - termina la nota - verrebbe ulteriormente a ridursi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA