Avellino: fognatura rotta,
​proteste nei prefabbricati

Avellino: fognatura rotta, proteste nei prefabbricati
di Antonello Plati
Giovedì 10 Dicembre 2020, 10:19
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Liquami e acque di scarico sotto al balcone. Si rompe una fognatura e l'odore fin dentro la casa di Giovanni Valentino, al primo piano dei prefabbricati pesanti di via Tedesco, è nauseabondo. E nonostante le ripetute richieste di intervento, inoltrate al Comune (proprietario delle abitazioni) e al comando della polizia municipale, da una ventina di giorni il quadro non fa altro che peggiorare. «Per fortuna in questi giorni sta piovendo», dice Valentino. «I liquami così si disperdono in strada. Ma è assurdo che nessuno intervenga: sono passati più di 20 giorni durante i quali anche altri condomini hanno contatto sia il Comune sia la polizia municipale». Niente di fatto: «A qualcuno è stato detto che dobbiamo provvedere noi, chiamando una ditta a spese nostre. Penso, invece, che il problema non sia di otturazione della fognatura, ma strutturale visto che ciclicamente siamo in queste condizioni».

Per ovviare, i residenti si sono ingegnati: «Sotto i portici abbiamo messo delle suppellettili e alcuni tappeti per tentare di bloccare i miasmi. Io come altre persone, tra l'altro una molto anziana che vive di fronte a me, abbiamo già problemi di salute e non possiamo permetterci di respirare aria non sana». Una storia che si ripete: «Da quando siamo venuti qua, io sono un terremotato e sono stato anche nei prefabbricati leggeri, lo stato delle fognature era già precario: sono più di 35 anni, quindi, che conviviamo con questo problema». Valentino, dunque, è un terremotato. Qualche settimana fa ha commemorato con un post su Facebook i 40 anni dal sisma del 23 novembre 1980. Si legge: «Con la speranza che non muore mai noi che alla soglia dei 40 anni dal terremoto del 1980 viviamo ancora in alloggi fatiscenti dei prefabbricati pesanti di via Francesco Tedesco chiediamo ancora con il poco fiato che c'è rimasto: fate presto. Per molti di noi il tempo sta scadendo a tutti voi dal calduccio delle vostre belle case vi chiediamo non la carità ma il diritto di farci passare un natale nelle nuove abitazioni che sono ad un passo da noi ma sembrano irraggiungibili. Ve lo chiediamo con il cuore in mano». Gli alloggi a cui fa riferimento Valentino sono adiacenti ai prefabbricati. Sono ultimati, ma non sono stati ancora consegnati. «Sono pronti. Hanno fatto anche le preassegnazioni, a maggio dell'anno scorso. E ci avevano detto che a Natale 2019 ci saremmo potuti trasferire».
 

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