Francesco, suicida a 14 anni a Montoro: l’ombra della sfida social

Choc in Irpinia, si impicca in casa dopo un brillante esame di terza media

La scuola frequentata dal ragazzo
La scuola frequentata dal ragazzo
di Katiuscia Guarino e Gianluca Sollazzo
Sabato 17 Giugno 2023, 23:58 - Ultimo agg. 19 Giugno, 11:25
5 Minuti di Lettura

Avrebbe compiuto 14 anni a luglio Francesco, di Montoro, un vasto centro abitato tra Avellino e Salerno. «Salgo un attimo in camera, ritorno subito», ha detto ai suoi l’altro ieri sera intorno alle 21,30. Ma dal piano superiore della villetta di Borgo di Montoro non ha fatto più ritorno. È stata la madre a ritrovarlo. Una scena terribile: Francesco aveva una cintura stretta al collo legata alla ringhiera delle scale. Aveva deciso di impiccarsi.

Bravissimo a scuola, apparentemente sereno per l’esame di terza media che si accingeva a completare, potrebbe aver partecipato ad una challenge on line, che spiegherebbe un gesto altrimenti inspiegabile. 

La mamma, nonostante lo choc, lo ha liberato da quel cappio.

Sono piombati sul posto i sanitari del 118 con due ambulanze (una con rianimatore). Le hanno provate tutte per strapparlo alla morte. Quasi mezz’ora di manovre per tentare di rimettere in moto quel cuore che invece non ne ha voluto sapere di battere ancora. Alla fine medici e infermieri si sono dovuti arrendere tra le lacrime e la disperazione dei genitori, che stravedevano per quel figlio unico.

Un ragazzo brillante, diligente, che aveva ottimo profitto scolastico. Un bambino d’oro. Sì, perché Francesco era ancora un bambino. Avrebbe compiuto 14 anni il prossimo mese di luglio. Non spegnerà quelle candeline. Ha deciso così. Non si capisce perché. Mamma Maria e papà Fabio – lei casalinga, lui operaio – non sanno darsi spiegazioni. Sono stravolti. Hanno visto volare in cielo il loro unico figlio, che si preparava ad affrontare l’esame di terza media. La procura di Avellino, guidata da Domenico Airoma ha aperto un’inchiesta, un fascicolo contro ignoti in cui si ipotizza il reato di istigazione al suicidio. Sequestrati il telefonino e il computer nella stanza del ragazzo: «Stiamo verificando quali social frequentasse, quali piattaforme seguisse, se ci sono elementi che facciano pensare a contatti dei quali fossero all’oscuro la famiglia e la scuola».

Con discrezione si sentiranno, con l’aiuto di psicologi, anche i compagni di scuola. In queste ore i genitori e gli insegnanti sono stati già sentiti. Proprio con il papà aveva realizzato un plastico per la prova di tecnologia. 

Era tra i migliori della sua classe e come tesi aveva preparato uno studio sulle energie alternative. Frequentava l’istituto comprensivo “Nicodemi” di Fisciano, nel Salernitano. La preside Reggiani ha appreso la notizia ieri mattina. I docenti del ragazzo sono sconvolti. «Uno choc enorme – dichiara la preside – Un fulmine a ciel sereno. Stava facendo gli esami. Aveva fatto tutti gli scritti. Era sereno, come detto dai suoi docenti. Lunedì avrebbe dovuto fare l’esame orale». 

La tragedia che sconvolge una intera comunità scolastica ovviamente determinerà uno spostamento degli esami orali. La classe di Francesco avrebbe iniziato le prove orali proprio domani. «Abbiamo spostato il calendario delle prove – dichiara la preside di Fisciano - Alunni e docenti sono provati. Aveva preparato un lavoro di tecnologia bellissimo. Era sempre entusiasta. Era un ragazzino bello, sorridente. La comunità scolastica è attonita. Si stringe alla famiglia. Nessuno di noi è più sereno. Siamo sconvolti».

La tesina era pronta da giorni. Nessuno, in ambito scolastico, ha registrato un malessere del ragazzino. «Si era preparato con entusiasmo a questo esame, il primo della sua vita – chiude la preside – non c’erano insomma avvisaglie. È un lutto terribile, la nostra scuola non sarà più la stessa. Non c’è un senso a quanto è accaduto, un figlio della comunità, un alunno diligente che si toglie la vita a 13 anni non ha un senso, ci lascia senza parole».

La salma del ragazzino, dopo l’esame esterno da parte del medico legale, è stata subito liberata e riaffidata ai familiari per poter svolgere le esequie. Stamattina nella chiesa di San Leucio alla frazione di Borgo di Montoro amici e parenti si uniranno in preghiera nel corso della cerimonia funebre che si preannuncia straziante. 

Nella villetta di Borgo di Montoro sono intervenuti i carabinieri della locale stazione e della Compagnia di Solofra, guidati dal capitano Gianfranco Iannelli. I militari hanno avviato gli accertamenti del caso e informato la Procura della Repubblica di Avellino, che ha aperto un fascicolo. In casa non sono stati trovati messaggi o biglietti scritti. Si lavora per capire anche come Francesco abbia trascorso i giorni precedenti al dramma. Non ci sarebbe - secondo quanto ripetono tutti - un motivo scatenante all’origine della decisione del ragazzo di togliersi la vita. Appena si è sparsa la notizia, numerose persone si sono radunate a ridosso della villetta.

Un abbraccio virtuale per quell’angelo volato in cielo e per i suoi genitori. Con le lacrime agli occhi il sindaco di Montoro Girolamo Giaquinto rimarca la vicinanza ai familiari: «È devastante, una tragedia inspiegabile. Siamo al fianco della famiglia in questo momento di indicibile dolore». Francesco era un ragazzino «intelligentissimo e speciale - dice don Michele Romeo, parroco della chiesa della frazione - Coltivava il sogno di fare l’ingegnere. Oggi le parole sono di troppo dobbiamo stringerci intorno alla famiglia nella certezza che il Signore ha accolto Francesco nella sua schiera». Annullate in segno di lutto tutte le manifestazioni previste nel fine settimana. Nell’intera Valle dell’Irno è il momento del dolore e della riflessione. E delle domande.

© RIPRODUZIONE RISERVATA