L'assassino dell'ucraino non risponde al magistrato

Girolamo non aveva il porto d'armi, giorni fa la lite in sala giochi

L'assassino dell'ucraino non risponde al magistrato
L'assassino dell'ucraino non risponde al magistrato
di Nicola Diluiso
Lunedì 16 Ottobre 2023, 09:10
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Si è avvalso della facoltà di non rispondere Angelo Girolamo, il 44enne autotrasportatore di Grottaminarda finito in carcere dopo aver esploso diversi colpi di pistola contro Ivan Kantesedal uccidendolo (cinque colpi al viso e al torace). Il 46enne ucraino da anni residente nella cittadina ufitana, è deceduto nella serata di sabato scorso mentre il 119 lo trasferiva presso l'ospedale di Ariano Irpino a bordo di un'autolettiga.

Interrogato in caserma dal Pm Flavia Felaco, sostituto procuratore presso il Tribunale di Benevento, Angelo Girolamo ha fatto scena muta. Rinchiuso nel carcere di Ariano Irpino, sarà ascoltato in udienza tra qualche giorno dal Gip per la convalida dell'arresto. Tanti i lati oscuri da chiarire, su tutti il movente dell'omicidio. Questioni di rancore personale, comunque motivi futili. Eppoi, come mai l'autotrasportatore deteneva l'arma da fuoco un revolver di piccolo calibro - con la quale ha esploso cinque colpi, due dei quali fatali, contro il 46enne.
Difeso dall'avvocato Peppino Romano di Grottaminarda, il 44enne dovrà, dunque, riferire ogni particolare utile all'inchiesta.

Tuttavia, l assassino avrebbe raccontato, sulla scena del delitto sabato sera, che da tempo sarebbe stato oggetto di aggressioni da parte dell'ucraino, l'ultima avvenuta brutalmente - all'interno di una sala giochi della cittadina.

Sembrerebbe che la pistola utilizzata contro Ivan fosse detenuta illegalmente. Le indagini, dunque, proseguiranno nel massimo riserbo anche se non sono pochi a sostenere le ragioni banali alla base del gesto. Il che rende ancora più impressionante quanto accaduto. La vittima lavorava presso la casa di riposo "Centro Padre Pio" di Grottaminarda. Ivan (era sposato, padre di un ragazzo di 15 anni che vive a Modena con la madre dopo che la coppia si era separata) è stato colpito sotto gli occhi della sua attuale compagna, viveva a Grottaminarda da diversi anni, ed era stato assunto, con mansioni di operatore socio sanitario, presso la struttura ufitana dove fin a qualche mese fa lavorava anche sua madre, infermiera.
Insomma, un uomo integrato nella comunità locale, descritto come un laborioso, ma che, evidentemente, era finito per essere odiato dal 44enne ora in carcere.

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Anche Angelo, dal canto suo, era un lavoratore descritto come integerrimo e scrupoloso. Dunque, due vite parallele scandite tra lavoro e famiglia. Nessun precedente ha mai leso la credibilità di ciascuno dei due. Eppure, evidentemente, nel rapporto interpersonale qualcosa non ha mai funzionato, a tal punto che il cruento episodio di sabato sera seguiva altri litigi e battibecchi avvenuti pubblicamente. Non a caso il 44enne sulla scena dell'omicidio ha dichiarato «gliel'ho fatta pagare». Gli inquirenti valuteranno anche i comportamenti dell'omicida. In centinaia hanno assistito all'assurda scena dell'autotrasportatore che dopo aver freddato l'ucraino ha atteso, fumando una sigaretta su una panchina, l'arrivo delle forze dell'ordine. E ai carabinieri si è consegnato senza opporre alcuna resistenza.

La scena è avvenuta nel pieno centro cittadino, lungo corso Vittorio Veneto, in piena movida sabato sera intorno alle 21. Sirene spiegate, urla e pianti, attimi di terrore che sono rimasti impressi ai tanti presenti. Tra i quali i clienti di una pizzeria che sono rimasti ne locale.
Il padre dell'omicida, un commerciante ambulante molto noto, si è avvicinata al figlio che era seduto chiedendogli: «Che hai fatto»?».

Anche diversi adolescenti erano presenti, alcuni stupidamente hanno filmato il 46enne ucraino agonizzante, riverso supino - al suolo in una pozza di sangue.
Poi il sindaco Spera che provava a rianimare il ferito e la confessione e le scuse di Angelo Girolamo al primo cittadino che valgono quelle all'intera comunità.
Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono intervenuti i carabinieri della locale stazione ed i colleghi della compagnia di Ariano Irpino.
 

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