La denuncia: «Pista ciclabile pericolosa: i ciclisti sono ignorati»

Contestata la scelta delle corsie riservate senza cordoli

La denuncia: «Pista ciclabile pericolosa: i ciclisti sono ignorati»
di Renato Spiniello
Sabato 30 Settembre 2023, 09:13 - Ultimo agg. 10:09
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«Le bike lane non sono sicure, meglio le corsie riservate ai ciclisti e ai cicloamatori. L'amministrazione comunale ha mancato ancora una volta in termini di progettualità». In città (e soprattutto sulle bacheche social) non si discute che delle nuove ciclovie in via di realizzazione tra via Morelli e Silvati, via Palatucci, via Pescatori e via Moccia. Dopo la denuncia de Il Mattino, sui social network continuano a girare le foto delle corsie ciclabili preda delle auto in sosta. Le bike lane, in alcuni tratti, come a ridosso dell'autostazione dell'Air, fungono praticamente da strisce bianche per i tanti automobilisti che, incuranti della nuova segnaletica, posteggiano impunemente le proprie auto. Gli ultimi scatti hanno immortalato la sosta selvaggia dei veicoli a via Palatucci, proprio nel curvone a ridosso dell'Hotel De La Ville.

Marco D'Acunto dell'associazione "Senza Rotelle" si occupa di ciclo tour non solo in Irpinia e in Italia. «Quello delle ciclovie che sta realizzando Palazzo di Città mi sembra più un progetto portato avanti per non perdere un finanziamento ministeriale, che il frutto di una volontà precisa di rendere Avellino una città più a misura di bicicletta - denuncia D'Acunto -. Certo non discuto che gli interventi non siano a norma, ma li ritengo comunque pericolosi.

Pochissime città hanno infatti intrapreso questo percorso per migliorare la loro ciclabilità interna e per stimolare l'utilizzo delle biciclette anche per i tragitti più brevi come casa-lavoro e casa-scuola».

Severo il giudizio: «Al contrario servirebbero risorse proprie da destinare a una migliore pavimentazione stradale e a progettare, sotto l'egida di persone competenti in tema di ciclabilità, percorsi adatti alle due ruote e soprattutto più sicuri per chi li percorre». D'Acunto, che come associazione ha provato invano ad avanzare proposte all'amministrazione comunale, avrebbe preferito un maggiore coinvolgimento degli amanti delle bicicletta nella realizzazione delle ciclovie. «Non si è tenuto in considerazione di persone e associazioni che utilizzano quotidianamente questo mezzo di trasporto e soprattutto attorno a esso vogliono costruire la città del futuro», dice D'Acunto.

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Quale sarebbe la soluzione?: «Avellino è una città molto piccola e al tempo stesso intensamente trafficata. Si dovrebbe quindi stimolare l'utilizzo delle bici, ma non nel modo che l'amministrazione comunale sta facendo. Così a mio parere si ottiene l'effetto contrario. Mancano i minimi criteri di progettazione. E pensare che ci sono associazioni nazionali che mettono a disposizione gratuitamente i propri tecnici per studiare le migliori soluzioni da offrire». D'Acunto parla anche in termini di area vasta: «Nel progetto vanno considerate anche le limitrofe Mercogliano e Atripalda. Io per esempio che utilizzo la bici per raggiungere la città da Mercogliano, mi rendo conto che è un percorso che mette a serio rischio l'incolumità del ciclista». Poi la stoccata: «Altro che Amsterdam, sulle ciclabili siamo anni luce indietro rispetto alle altre province. A Valona in Albania: lì ci sono tredici chilometri di piste ciclabili riservate. Un'infrastruttura notevole, altro che le nostre bike lane. La città albanese ha dimostrato di superarci di gran lunga nella cultura dell'utilizzo della bicicletta. Qui siamo ancora al livello di strombazzare col clacson dell'auto la bici che ci precede» conclude il cicloamatore.
 

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