Fuga dall'Irpinia: ogni anno
si perdono più di mille residenti

Fuga dall'Irpinia: ogni anno si perdono più di mille residenti
di Gianluca Galasso
Martedì 2 Aprile 2019, 08:59
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La grande fuga continua. Meno residenti e sempre più vecchi. Dall'inizio del 2012 l'Irpinia ha perso in media più di mille abitanti ogni anno. La somma fa 7.634. Il 31 dicembre 2011, in seguito al censimento dell'epoca, ne risultavano: 429.157. I residenti in provincia di Avellino il primo gennaio 2019 erano 421.523. In pratica l'1,8% in meno.
 
Come se fossero stati cancellati dalla cartina geografica irpina una serie di comuni. Sono almeno venticinque i paesi che registrano una popolazione compresa tra 315 (Cairano) e 1.172 (San Mango sul Calore) abitanti. Facile immaginare quale sia la portata dello spopolamento.
I numeri ufficiali forniti dall'Istat sono stati elaborati da Infodata de Il Sole 24 Ore e riguardano il periodo 2012-2018. L'analisi restituisce anche una popolazione sempre più vecchia. L'indice che rapporta le cifre degli over 65 con i giovani tra 0 e 14 anni è pari a 174. Davanti c'è il Sannio con un indice di 182. Meno vecchi nel Salernitano (149), Terra di Lavoro (113) e provincia di Napoli (112). E' l'Alta Irpinia a pagare il prezzo più alto in termini di spopolamento.

Le cifre fotografano una decrescita continua. Ciò capita anche nei centri più importanti. Basti pensare che i residenti a Lioni sono diminuiti del 2,9%, a Sant'Angelo dei Lombardi dell'1,7%. Va peggio ad Andretta (-9,6%), Calitri (-6,7%), Torella dei Lombardi (- 6,8%), Guardia Lombardi (-7,5%). Nell'Alta Valle del Sele da segnalare la situazione di Senerchia. Qui la popolazione s'è ridotta del 20,5%. Nell'altra fetta di territorio quella compresa tra Valle Ufita, Baronia, Miscano il quadro non è migliore. Regge la città di Ariano Irpino, dove la flessione è minima: 0,1%. Ma nel vicino comune di Montecalvo Irpino la diminuzione è del 7,7%. A Zungoli, uno dei Borghi più belli d'Italia, la popolazione è calata del 10%, mentre a Frigento scende del 7,3%.
Sempre meno le persone che vivono nel comune di Ettore Scola. I numeri restituiscono un -12,8% di residenti.

Nella Valle del Calore, a Mirabella Eclano, c'è un - 4%. Discorso diverso nell'hinterland, nella Valle del Sabato e nella Valle dell'Irno. In questi casi la mappa si presenta a macchia di leopardo. La città capoluogo fa segnare un aumento, seppure minino, degli abitanti. Sale, infatti, dello 0,2. La stessa percentuale che invece perde a sorpresa il comune di Mercogliano. Crescono, al contrario, altre realtà. Cifre in positivo a Monteforte Irpino, dove si ha un 8,5% in più di abitanti. Trend in aumento del 7,5 % a Ospedaletto d'Alpinolo. Meno marcato il dato di Atripalda (+0,6) e Solofra (+0,4%). Nei centri a ridosso di Avellino, sale la quota di residenti ad Aiello del Sabato (+1,5%), Cesinali (+4,2%), Pratola Serra (+3,9). Si tratta di realtà che hanno infrastrutture e imprese attive, ciò che realmente rende attrattivo un territorio.
A qualche chilometro di distanza, Montefalcione fa registrare un calo del 4,2%. Nel Mandamento cambia da paese a paese. A Mugnano del Cardinale la diminuzione è dello 0,1%.
A Baiano aumenta dello 0,6%. Accade lo stesso nel Vallo Lauro. La popolazione cresce a Quindici del 7,5%, mentre scende a Lauro del 4,8%. Anche la capitale della Valle Caudina, Cervinara, deve fare i conti con lo spopolamento: - 4,6%.

«Nel 2018 le grandi città diventano sempre più grandi, la periferia e i piccoli comuni continuano a rimpicciolire. Gli ultimi dati Istat sulla popolazione italiana mostrano, a ben vedere, una grande striscia che corre lungo l'Appennino, e poi giù fino alla Calabria e alle isole, di comuni dove oggi vivono meno persone che nel 2012», spiega l'analisi di Infodata.
E i ricercatori aggiungono: «In generale, le città del nord godono di un maggiore afflusso di immigrati, sia dal resto del paese che dall'estero, e insieme di un tasso di mortalità leggermente maggiore. Al meridione, d'altra parte, le persone tendono ad avere un maggior numero di figli ma anche ad emigrare più di frequente da quest'area in cerca di migliori opportunità». In tre anni l'Italia ha perso un totale di 300mila residenti, con un indice di vecchiaia cresciuto in maniera esponenziale già a partire dal 2002.

 
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