La scuola lo pensiona, reintegrato
da giudici: «Non ha minimi anzianità»

La scuola lo pensiona, reintegrato da giudici: «Non ha minimi anzianità»
di Pasquale Pallotta
Domenica 25 Novembre 2018, 10:20
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È stato reintegrato in servizio, Domenico Tirone, collaboratore scolastico, e gli dovranno corrispondere anche gli stipendi maturati dal primo settembre ad oggi. Cosa più importante, però, potrà restare al lavoro ancora un anno e mezzo e così maturare i requisiti minimi per la pensione, con venti anni di contributi. 
Altrimenti avrebbe avuto diritto solo alla pensione sociale di 420 euro al mese, pensione che non è neanche reversibile. In un tempo in cui diventa sempre più difficile maturare la pensione, il collaboratore scolastico di Cervinara, Domenico Tirone, in servizio presso la scuola media dell’Istituto Comprensivo «Francesco De Sanctis di via Renazzo», può tornare a lavoro e restarci sino ai 70 anni, quando maturerà venti anni di contributi. 
Lo rende noto il patronato Enac di Cervinara, guidato da Raniero De Bellis, che ha seguito tutte le traversie di questa persona di 68 anni e mezzo. Una sentenza del Tribunale del Lavoro di Avellino, giudice Monica D’Agostino, ha rimesso le cose a posto e fatto tirare un grande sospiro di sollievo al collaboratore scolastico. L’ufficio scolastico provinciale di Avellino aveva stabilito che Domenico Tirone dovesse andare in pensione dallo scorso primo settembre. 
A quella data, però, Tirone aveva maturato solo 18 anni e sei mesi di contributi. Questo vuol dire che non avrebbe avuto diritto alla pensione di collaboratore scolastico, in quanto gli mancavano ancora 18 mesi di contributi. La differenza non è di poco conto. Con venti anni di servizio, infatti, Tirone ha diritto ad una pensione di circa ottocento euro al mese. Altrimenti, si sarebbe dovuto accontentare di quella di 420 euro al mese. Il responsabile del patronato Enac di Cervinara, Raniero De Bellis, aveva subito capito che il caso di questo lavoratore rientrava nelle eccezioni della legge del 2014 e proprio perchè molto vicino alla soglia minima, sarebbe potuto restare in servizio sino al compimento del 70esimo anno di età. Ma, dagli uffici scolastici provinciali, erano rimasti impassibili a questa richiesta di reintegro. Così, il patronato si è affidato all’avvocato Luigi Amatiello, che a sua volta si è rivolto al giudice per il lavoro che ha dato ragione al lavoratore. 
Domenico Tirone torna in servizio con effetto immediato e gli dovranno essere corrisposti gli stipendi arretrati. Ma, cosa più importante, potrà guardare con più ottimismo alla sua vecchiaia. Il reintegro per il lavoratore risolve buona parte dei suoi problemi economici. Innanzitutto, infatti, potrà godere su uno stipendio pieno per altri 18 mesi, ma la cosa più importante è che potrà avere una pensione decente. E, a differenza di quella sociale, questa pensione è anche reversibile per la moglie. 
In questi mesi, in attesa della sentenza, Domenico Tirone aveva visto a grave rischio la sua stabilità economica, aveva capito sulla sua pelle cosa significava vivere con poco più di 400 euro al mese. Insomma, sembrava proprio che davanti a lui si fosse aperto un vero e proprio baratro che, fortunatamente, è stato allontanato. 
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