Liceo Scientifico Mancini, obiettivo
dissequestro: via ai lavori in palestra

Liceo Scientifico Mancini, obiettivo dissequestro: via ai lavori in palestra
di Alessandro Calabrese
Martedì 25 Giugno 2019, 08:45 - Ultimo agg. 11:06
3 Minuti di Lettura
La Provincia prova ad ottenere il dissequestro della sede storica del liceo scientifico, ormai off-limits dal 3 novembre del 2017. E così, otto giorni dopo la determina sugli interventi da effettuare sull'edificio scolastico, per il Mancini arriva anche l'atto relativo all'affidamento dei lavori di messa in sicurezza della palestra, lato ex Amabile. Un percorso annunciato proprio da queste colonne dal presidente Domenico Biancardi e teso ad eliminare quegli elementi di criticità che lo scorso novembre il Tribunale del Riesame ha ritenuto sufficienti a mantenere i sigilli al plesso.

«Ho già parlato con l'avvocato Luigi Petrillo spiega il numero uno di Palazzo Caracciolo per la preparazione degli atti consequenziali alla messa in sicurezza da produrre e presentare in Tribunale. Ci stiamo avviando su questo tipo di opera, che partirà entro pochi giorni, proprio perché il nostro obiettivo è quello di muoverci nel solco del dettato della Procura. D'altra parte, la nostra posizione è stata chiara sin dall'inizio: rispetto per le indicazioni emerse nel corso del procedimento giudiziario e attivazione delle procedure che vanno nella direzione della massima collaborazione possibile. Tutto ciò, nella speranza che questa azione possa fornire un contributo fondamentale alla riapertura dello scientifico. Il nostro approccio, infatti, vuole essere pratico e risolutivo, nell'ottica di restituire già a settembre agli oltre 1200 alunni e ai loro insegnanti un istituto sicuro, chiudendo così questa fase emergenziale che li ha visti divisi in tre sistemazioni temporanee».
 
In particolare, le opere da mettere in cantiere per l'impresa edile risultata aggiudicataria della gara, il Gruppo Formisano Costruzioni Generali srl di Avellino, riguardano la puntellatura della copertura. Il solaio, cioè, diventato il nuovo motivo della chiusura della scuola, come si evince dai rilievi sollevati nelle motivazioni del decreto di rigetto del ricorso presentato dalla Provincia. Nel dettaglio, si tratta di interventi per la realizzazione di una struttura a sostegno della copertura della palestra, giudicata a rischio, anche per escludere ogni fattore di collaborazione sismica tra l'interfaccia comune tra tale porzione dell'immobile e il corpo B, ossia l'intero complesso. L'importo totale dei lavori assegnati è di 41mila e 480 euro. «Questa tipologia di intervento riprende Biancardi potrà essere conclusa entro un massimo di tre settimane. Naturalmente, subito dopo la conclusione dei lavori tutti i nostri sforzi saranno tesi ad ottenere il dissequestro del Mancini. Per me e l'intera amministrazione provinciale, infatti, far partire il nuovo anno scolastico nella sede del liceo scientifico sarebbe un importante traguardo. Speriamo di riuscire nell'intento». D'altronde, a testimonianza dell'obiettivo prefissato, lo stesso vertice della Provincia, attraverso la direttiva presidenziale del 12 giugno scorso, ha demandato al dirigente dell'Area Tecnica, l'ingegnere Antonio Marro, l'adozione «di soluzioni tecniche si legge nella nota - idonee ed efficaci, tese a superare, sul piano della sicurezza, gli elementi di criticità ritenuti pregiudizievoli alla ripresa dell'istituto scolastico dal Tribunale del Riesame». Quest'ultimo, infatti, aveva ritenuto il solaio della palestra «incapace... a resistere ai carichi verticali» e affermato come, in mancanza della «predisposizione di accorgimenti in concreto idonei ad isolare tale porzione pericolante dalla rimanente parte dell'edificio, sussiste il concreto pericolo di crollo dell'intero edificio, atteso che i tre corpi di fabbrica del complesso di via de Concilii sono sotto il profilo sismico collaboranti» tra loro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA