Metro leggera ad Avellino, il direttore:
​«Più silenzio e meno smog»

Metro leggera ad Avellino, il direttore: «Più silenzio e meno smog»
di Flavio Coppola
Venerdì 24 Giugno 2022, 09:08
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«Meno inquinamento, meno rumore, più velocità di percorrenza». Non ha dubbi il direttore di esercizio della Metropolitana leggera di Avellino, Luigi Di Mattia, sui vantaggi che il sistema porterà ad Avellino.

Il tecnico, con 30 anni di esperienza nel settore, è l'uomo chiave per la partenza dell'opera che ha già messo in fibrillazione i cittadini. Ieri mattina, a Palazzo di Città, ha diretto una nuova giornata di formazione degli autisti ed ha chiarito quali saranno i benefici che una cittadinanza decisamente scettica otterrà col nuovo sistema, sul quale anche il manager dell'Air, Acconcia, ha manifestato forti dubbi: «L'opera comincia - sarà realmente meno impattante del trasporto tradizionale. Oggi - ricorda De Mattia - gli impianti elettrici sono agli onori della cronaca, gli autobus a gasolio non si fanno più e anche il metano è superato. Mentre c'è una riconversione verso elettrico, e noi andiamo in questa direzione».

Ma la Metro ha anche il diesel. «La Metro è elettrica - ribadisce il direttore - anche se i motori sono bimodali. La parte a gasolio, infatti, servirà solo per piccole tratte». Non solo: «Non va tralasciata aggiunge la silenziosità del filobus. Sarà ben altra cosa rispetto alla rumorosità di un autobus o un una macchina col motore a scoppio. Sarà come un monopattino o una bici elettrica». E poi i tanto odiati (dagli automobilisti) cordoli per le corsie preferenziali. Alla fine, andranno apposti su quasi tutti gli 11 chilometri del percorso. Ma a corsa serviranno concretamente? «Non sono solo delle corsie preferenziali, ma una vera e propria scelta di viabilità, che offrirà un ulteriore vantaggio - assicura il direttore - Su quelle corsie non passeranno solo i filobus, ma anche gli altri autobus e i mezzi di emergenza, come un'ambulanza. Inoltre, ci consentiranno di garantire i tempi di percorrenza di un'opera che avrà una velocità commerciale maggiore di quella che oggi hanno i bus di linea». Il tutto, se i cittadini faranno la propria parte.
Le prove generali di via Cavour dicono che non è affatto scontato.

E qui c'è l'appello: «La loro collaborazione sarà fondamentale». Se la nuova filovia elettrica sarà o meno appetibile, lo si scoprirà nei sei mesi di sperimentazione, da agosto al 31 dicembre. Il direttore di esercizio stila il suo cronoprogramma: «La prossima settimana realizzeremo le prove col telecontrollo, una cabina di regia interna al Comune per evitare il presenziamento sulle tre sottostazioni elettriche. Il mese di luglio - continua - sarà utilizzato per il pre-esercizio, senza passeggeri. Dal primo agosto, vogliamo consentire l'accesso al pubblico. E con l'apertura delle scuole valuteremo la risposta che ci sarà».

Di Mattia ci crede e guarda già «ai finanziamenti che ci sono per estendere la rete, in particolare ad Atripalda e Mercogliano. Sarà - evidenzia - una questione di volontà politica e di gradimento». Intanto, per cominciare il 6 luglio come ha ordinato l'Europa mancano alcuni piccoli adempimenti. «Io avrò il compito di mettere a sistema tutto ciò che occorre. Dal patentino ulteriore che serve agli autisti, alla verifica dei filobus». Qui qualche problema lo si è riscontrato. «Sono stati fermi per anni, ed essendo macchine elettriche - spiega Di Mattia - il fatto che non abbiano circolato è stato molto negativo».
Infatti i filobus dovranno essere nuovamente collaudati. Ma non sarebbe un problema: «Lo faremo chiosa il direttore prima del 6 luglio. Stiamo collaborando pienamente anche col Ministero».

Intanto, la giunta comunale ha deliberato l'affidamento dei mezzi all'Air, che dovrà gestire l'opera. Resta un giallo il mancato rispetto dell'ordinanza che, da martedì, è in vigore a Corso Umberto e via Circumvallazione. Il dispositivo firmato dal comandante dei vigili, Arvonio, ordina la circolazione a senso unico di marcia ed elimina i pochi parcheggi residui per l'apposizione dei cordoli della Metro. Invece l'impresa ha avuto problemi e i lavori non sono partiti. Così anche gli automobilisti stanno ignorando allegramente il dispositivo. Circolano e parcheggiano come se l'ordinanza non fosse mai stata emanata.

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