Morto il boss Genovese: funerali vietati,
nel cimitero soltanto moglie e figli

Morto il boss Genovese: funerali vietati, nel cimitero soltanto moglie e figli
di Gianni Colucci
Mercoledì 14 Luglio 2021, 08:26
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Seppellito accanto al sepolcro dei suoi genitori. Alle sette del mattino di oggi la salma di Amedeo Genovese, 66 anni, il boss dell'omonimo clan condannato all'ergastolo, tumulata nel piccolo cimitero di Summonte, di cui era originario.
Una benedizione del sacerdote prima della tumulazione per Genovese.
I servizi di sorveglianza disposti dal questore Terrazzi, discreti e ferrei, hanno impedito ai familiari di partecipare al rito. Solo i familiari stretti, recita la norma, possono essere presenti e il testo unico di pubblica sicurezza impedisce funerali pubblici. A Summonte dunque solo la moglie Italia Fruncillo e i figli Francesco e Luigi, impedito invece l'arrivo di Damiano dal carcere dove è detenuto. Non ci saranno dunque nemmeno i fratelli residenti a Summonte. Molto vasta la famiglia di Genovese, comprende due fratelli e quattro sorelle.
Le ragioni di sicurezza impediscono qualsiasi manifestazione pubblica, come il corteo o una celebrazione in chiesa.

D'altra parte sul manifesto funebre, regolarmente affisso nella giornata di eri, non erano state indicate né ora né luogo delle esequie. La salma era arrivata in serata dal carcere di Parma dove era stato ricoverato e dove è poi spirato il boss, alla camera ardente di Torrette dove era stata composta in attesa del trasferimento all'alba nel paese del Partenio.
Spiegano gli specialisti che spesso si è preferito vietare la celebrazione di funerali in chiesa in forma pubblica. Tuttavia il questore, dopo aver sentito il prefetto e anche con l'ausilio del Comitato ordine e sicurezza a cui partecipano i comandanti delle forze dell'ordine della provincia, ha deciso che sia consentita la partecipazione al rito funebre ai soli «congiunti più stretti» del defunto. Il tutto, anche nel caso di Genovese, può avvenire soltanto direttamente presso la cappella del cimitero di Summonte presso il quale avviene la sepoltura.
Un altro obbligo è quello della fissazione delle esequie in un orario non consueto, come in questo caso quasi all'alba.

Infine il Questore con propria ordinanza notificata ai familiari, al titolare della ditta di onoranze funebri e al sacerdote che officia il rito, ha comunicato la propria decisione di vietare la celebrazione.

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Nel corso della cerimonia potrebbero esserci presenti oltre ai funzionari di polizia, anche magistrati della Dda, se il Prefetto lo avesse ritenuto opportuno d'intesa con il procuratore della Repubblica. Il Questore con propria ordinanza da notificare ai familiari, al titolare della ditta di onoranze funebri e al sacerdote che officerà il rito, comunicherà la propria decisione di vietare la celebrazione
La ratio di questa scelta va considerata come una cautela «strumentale a garantire il rispetto dell'ordine pubblico e tesa a impedire che le esequie possano diventare occasione di incontro per i clan diretti a sancire i nuovi equilibri sul territorio», dicono i giuristi.
Invece la mancata presenza di Amedeo Genovese, il figlio detenuto nel carcere di Siracusa, non è legata ad un'iniziativa ostativa della questura bensì del Dap, il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Lo stesso giudice delle udienze preliminari a cui si erano rivolti i legali di Amedeo Genovese (in primis Claudio Mauriello), aveva dato il proprio assenso alla partecipazione alle esequie. Ma il Dap ha opposto le difficoltà a organizzare il trasferimento dalla Sicilia all'Irpinia in ragione delle problematiche legate al Covid innanzitutto.
 

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